Spesso, leggendo i nostri articoli, vi accorgerete di quanto la nostra convinzione rispetto ad una supremazia della natura sia assolutamente inscalfibile. Questa è intesa non solo rispetto al senso più negativo del discorso, ma anche e soprattutto riguardo la bellezza che viene offerta ai nostri occhi.
In giro per il Pianeta infatti possiamo godere di alcuni scorci incredibili: nessun designer, architetto o simili avrebbe potuto idearli meglio. Oggi però vogliamo dare atto all’uomo di avere anch’egli qualche merito. Pensiamo ad esempio alla bellezza di alcuni reperti archeologici appartenenti a popolazioni del passato. Uno di questi oggi vuole essere inserito in un programma per la salvaguardia ambientale: vediamo di cosa si tratta.
Verde antico
Il contesto è quello del Perù, culla di una delle culture più antiche mai testimoniate sulla Terra, gli Inca. Nello specifico, il capolavoro archeologico a cui stiamo facendo riferimento è il Machu Picchu, letteralmente “montagna vecchia”, situato nella valle dell’Urubamba a 2.430 metri di altitudine.
Nella zona dei ruderi di quella che è considerata una delle sette meraviglie del mondo moderno, il ministero dell’ambiente peruviano ha deciso di piantare un migliaio di alberi per combattere i cambiamenti climatici. La riforestazione interesserà circa 700 ettari di terreno alle pendici del sito patrimonio dell’Unesco e più in generale dell’intera umanità.
L’idea dunque è quella di far collimare l’interesse turistico rivolto al Machu Picchu ed il rispetto per l’ambiente. L’intento di questa iniziativa infatti è migliorare i dati relativi alle emissioni di CO2, che nel contesto sudamericano sono molto alte. Inoltre un tocco di verde aggiunto ad un panorama già sensazionale non può far altro che bene.