LA ZANZARA ED I RISCHI COMPORTATI DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI: ECCO QUALI SONO
Nonostante la retorica che viene utilizzata nei confronti dei cambiamenti climatici sia abbastanza pesante, probabilmente non è sufficiente per farci realizzare i rischi che corriamo. Il fatto di centralizzare continuamente il discorso sulle effettive modifiche degli equilibri che possiamo osservare con i nostri occhi, rischia di distogliere la nostra attenzione da altri cambiamenti che si stanno verificando.
Banalmente, non essendo l’unica specie che vive su questo Pianeta, sfortunatamente non avremo l’esclusiva delle pessime conseguenze dei nostri gesti. Il mondo animale ad esempio sta già pagando a caro prezzo tutto ciò. Qualche giorno fa è apparsa una ricerca che dipinge uno scenario abbastanza preoccupante…
Da non sottovalutare
Durante l’estate siamo spesso tormentati dalle zanzare. Quelle che vivono nel nostro paese, generalmente, sono le Culex pipiens. Queste però non sono affatto le uniche esistenti sul nostro Pianeta. Si contano infatti circa 3500 specie differenti, molte delle quali endemiche del continente africano.
Uno studio compiuto dall’università di Stanford ha evidenziato come, a causa dei cambiamenti climatici, molte di queste rischieranno di estinguersi. In compenso però, molte altre avranno terreno fertile per espandere il loro raggio di azione.
Le pagine pubblicate su Lancet segnalano come di ciò potrebbe giovare la Anopheles gambiae, spesso portatrice di malaria. Un’altra tipologia molto pericolosa potrebbe essere la Aedes aegypti, proveniente dai paesi nordafricani. Questa può essere vettore di febbre gialla e di moltissime altre malattie grazie al suo pungiglione. Inoltre il fatto che sia attiva soprattutto di giorno, rischierebbe davvero di inficiare sulla salute della popolazione mondiale.
L’aumento delle temperature dunque renderebbe sostanzialmente la totalità della Terra terreno ideale per l’espansione di queste zanzare. Dunque dovremmo temere anche un processo del genere, molto più reale di quanto possa sembrarci oggi.