AMAZZONIA, LA PIOGGIA È DESAPARECIDA: È RECORD DI INCENDI NEL PANTANAL
Troppo spesso ci capita di parlarvi di eventi che hanno come protagonista la foresta amazzonica. Quello che da sempre è considerabile il più grande polmone verde del nostro Pianeta purtroppo finisce continuamente sulle pagine di cronaca per la situazione precaria in cui versa.
La deforestazione è sicuramente il processo che è più riscontrabile. Confrontando alcune immagini satellitari a distanza di pochi anni potrete condividere con noi il brivido di un tale scempio. Il vero dramma, in questo caso, è che si tratta di un cane che si morde la coda: i danni alla foresta pluviale provocano come diretta conseguenza un abbassamento della possibilità di precipitazioni. Questo non fa altro che alimentare il circolo vizioso che porterà, nemmeno troppo in futuro, a delle conseguenze disastrose.
La danza della pioggia
Se la condizione di una sola foresta può inficiare sull’intero Pianeta, figuriamoci cosa può scaturire tutto ciò nelle aree limitrofe a questa. Effettivamente, secondo alcuni studi, esiste una forte correlazione tra la riduzione della foresta amazzonica e la siccità che si sta verificando in tutto il sud America. In particolare nella zona del Pantanal, la pianura alluvionale più grande del mondo.
I dati raccolti parlano di un quantitativo spropositato di incendi: 1.684 contro i 494 dello scorso anno. Il motivo è presto spiegato: i meteorologi hanno calcolato che le precipitazioni che si sono verificate durante questo periodo in quella zona hanno subito un decremento per circa il 50% rispetto al 2019.
La deforestazione della giungla si riflette nelle dinamiche del Pantanal, poiché le piogge generate dai cosiddetti “fiumi volanti” regolano le inondazioni in questa regione. Il suolo non può assorbire l’acqua e nutrire la falda freatica. Ecco perché la poca acqua presente scorre via.