MARI ITALIANI, LE MEDUSE NON SONO TUTTE UGUALI: ECCO QUELLE DA CUI STARE ALLA LARGA
Purtroppo quando facciamo il bagno nelle acque del mare italiano non possiamo stare totalmente tranquilli. Non vogliamo fare un discorso del genere per mandare nel panico i nostri lettori, ma semplicemente per informarli che un pericolo, seppur minimo, esiste.
Vi sarà capitato sicuramente di assistere ad una scena classica sulle spiagge nostrane: il bagnino viene chiamato di corsa per soccorrere un soggetto che ha male ad un piede o a una parte del corpo. Può succedere infatti di incappare in alcuni animali marini che, impauriti dal nostro movimento e dalla nostra stazza, si difendono come possono. Proprio per questo ad esempio la tracina estrae i suoi aculei velenosi che possono provocarci un gran dolore. Un’ altra specie che conosciamo bene è la medusa…
Meglio conoscerle
Il contatto con la medusa, soprattutto quando capita ad un bambino, può essere molto doloroso. La prima sensazione è quella di una sorta di ustione, seguita immediatamente da un dolore abbastanza forte. Solo dopo qualche minuto l’area interessata tende a gonfiarsi in maniera molto simile alla reazione da orticaria. Un gel astringente al cloruro di alluminio è senz’altro la soluzione più veloce ed efficace per questo tipo di problema.
Ma siamo sicuri di saper riconoscere una medusa? Nel Mar Mediterraneo si conoscono almeno 7 tipologie differenti: alcune possono essere letali. Ecco perché è bene avere un’infarinatura per sapere quelle da cui stare assolutamente lontani.
La più comune è certamente la Pelagia, di colore violetto. Nelle nostre spiagge è facile incontrare anche la Rhizostoma e la Cotylorhiza: in questo caso ci troviamo di fronte a degli animali davvero stupendi, che però non possono essere minimamente sfiorati. Le conseguenze potrebbero essere più gravi di quanto pensiate…