In molti, guardando film che hanno fatto la storia, abbiamo pensato a quanto sarebbe bello replicare le imprese descritte nelle pellicole che più ci hanno appassionato. Alla fine non c’è nulla di male, l’arte è anche questo: donare un’ispirazione grazie alle immagini allo spettatore.
È chiaro, non tutte le pellicole sono uguali: alcune, trattando argomenti di fantascienza possono esclusivamente farci sognare. Altre però, a seconda del genere, possono suggerirci mete di viaggio ed escursioni originali. La cosa fondamentale da tenere a mente è che ciò che è proiettato al cinema rimane in ogni caso finzione, ma sembra che un discorso del genere non si possa assolutamente dare per scontato.
Troppo pericoloso
Una delle pellicole che hanno fatto epoca nel recente passato è sicuramente “Into the Wild“, diretto da Sean Penn nel 2007. In questo film si racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane americano dallo spirito ribelle. Egli decise infatti, subito dopo la laurea, di vivere combattendo le regole dettate da consumismo e capitalismo.
Dopo un viaggio “on the road” per tutti gli USA, Christopher si stabilì in Alaska, all’interno di un pulmino nella natura selvaggia appunto. La storia purtroppo non ebbe un lieto fine, anche se è da sempre fonte di ispirazione. Proprio in questo senso, sembra che i fanatici di questa avventura, dopo aver letto il libro (edito in Italia nel 1997) o aver visto il film con la colonna sonora scritta dal leader dei Pearl Jam Eddie Vedder, sembrano aver esagerato con l’emulazione.
Negli anni, le autorità hanno salvato un numero altissimo di avventurieri improvvisati, tra cui negli ultimi tempi alcuni turisti italiani. Le condizioni estreme dell’Alaska sono ideali per mettere in difficoltà gente inesperta in questo campo. Ecco perché le stesse autorità hanno deciso di rimuovere il bus, evitando di comunicare la nuova sede prevista. È davvero un peccato, ma la sicurezza delle persone deve avere la assoluta priorità.