
In Italia, nel 2025, si registra un leggero calo nelle coperture vaccinali per la maggior parte delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di vita. Questo dato emerge dall’ultima analisi del Ministero della Salute, intitolata “Le coperture vaccinali dell’età pediatrica e dell’adolescente”, che si basa su informazioni relative all’anno 2023. L’indagine, anticipata dal quotidiano Repubblica e pubblicata sul sito ufficiale del Ministero, evidenzia un trend simile a quello dell’anno precedente, con differenze significative tra le varie Regioni e una copertura particolarmente bassa nel Sud Italia.
Coperture vaccinali per polio e morbillo
Le coperture vaccinali per polio e morbillo tra i bambini nati nel 2021 si attestano rispettivamente al 94,76% e al 94,64%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato l’obiettivo di copertura al 95% per limitare la diffusione di questi virus e garantire non solo la protezione individuale, ma anche l’immunità di gregge. Il rapporto mette in evidenza come, per le coorti del 2020 e 2019, si osservi un recupero rispetto all’anno precedente, con valori che superano il 95%. Tuttavia, si conferma un valore sotto la soglia per le coperture vaccinali dei bambini di 5-6 e 8 anni, così come per gli adolescenti di 16 e 18 anni.
Situazione regionale delle coperture vaccinali
Particolarmente preoccupanti sono i dati relativi alle coperture vaccinali a 24 mesi, che mostrano valori molto bassi in diverse Regioni. In Puglia, ad esempio, le coperture per la polio, la difterite, il tetano e la pertosse si attestano tutte al 90,36%, mentre per morbillo e rosolia i valori sono al 90% e per la varicella al 89%. In Sicilia, le percentuali sono ancor più basse, con la polio, la difterite, il tetano e la pertosse al 89,44%, e valori simili per morbillo e rosolia, che si attestano rispettivamente al 90,79% e al 90,78%. Anche la Sardegna presenta dati preoccupanti, con coperture per la polio al 91,82% e per morbillo e rosolia al 91,96%.
Il Ministero della Salute continua a monitorare la situazione, sottolineando l’importanza di mantenere alti i tassi di vaccinazione per garantire la salute della popolazione e prevenire la diffusione di malattie infettive.