
Il convegno intitolato Agricoltura, paesaggio, energia solare si è svolto il 22 marzo 2025 a Mortara, organizzato dall’Associazione Futuro Sostenibile in Lomellina ODV. Questo evento ha visto la partecipazione di esperti di spicco nel settore, tra cui Niccolò Rizzati, ricercatore presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Piacenza, e Caterina Grimaldi, rappresentante del Gruppo di intervento giuridico (GrIG). Quest’ultima associazione, dal 2022, ha intrapreso un importante numero di azioni legali, con 85 ricorsi e 35 costituzioni di parte civile, per tutelare il patrimonio ambientale e culturale italiano.
L’incontro e il consumo di suolo
L’incontro ha coinvolto attivamente i cittadini della Lomellina, affrontando il tema del consumo di suolo derivante dall’espansione degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli. Durante il dibattito, è stata presentata l’idea del sistema agrivoltaico, che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sui campi, permettendo così di sfruttare simultaneamente il suolo per l’agricoltura e per la produzione di energia elettrica.
Approfondimento sul concetto di agrivoltaico
Il concetto di agrivoltaico è stato approfondito nel saggio scientifico Combining solar photovoltaic panels and food crops for optimising land use: Towards new agrivoltaic scheme, pubblicato nel 2011 dall’Istituto Fraunhofer, un ente tedesco che riunisce centri di ricerca dedicati alla scienza applicata. Il direttore dell’istituto, Adolf Goetzberger, nel 1981 aveva già ipotizzato la possibilità di coltivare patate sotto i pannelli fotovoltaici. L’idea di solar sharing, sviluppata in Giappone dal 2004 dall’ingegnere Akira Nagashima, ha gettato le basi per l’evoluzione di questa pratica in Europa.
Implementazione del sistema agrivoltaico in Europa
In Europa, l’implementazione del sistema agrivoltaico è sostenuta dalle strategie del Green Deal, mentre in Italia riceve incentivi dal PNRR. La Lomellina, un’area agroindustriale di circa 3 milioni di metri quadrati e con oltre 214 mila abitanti distribuiti in 57 comuni, si presenta come un contesto ideale per questa iniziativa. Alda La Rosa, presidente dell’associazione Futuro Sostenibile in Lomellina, ha dichiarato: «Con questo progetto abbiamo avviato un percorso per promuovere la formazione di comunità energetiche, necessitando di valutare soluzioni tecnologiche e di raccogliere informazioni aggiornate sui benefici e i rischi delle diverse alternative».
Interazioni tra sviluppo economico e biodiversità
Le complesse interazioni tra sviluppo economico, innovazione tecnologica, salvaguardia della biodiversità e protezione del paesaggio rurale sono tematiche di grande rilevanza per la Lomellina, situata nel cuore della Pianura Padana. In quest’area, compresa tra il fiume Po, il Sesia e il Ticino, si producono numerosi beni alimentari di alta qualità, tra cui la rinomata cipolla rossa di Breme e il salame d’oca di Mortara. Gli agricoltori coltivano anche ortaggi, fagioli, colza, orzo, farro, grano saraceno, granturco, girasoli e soia, con una predominanza della produzione di riso.
Collaborazioni e smaltimento dell’amianto
L’Associazione Futuro Sostenibile in Lomellina ha sede a Castello d’Agogna, un antico borgo rurale. Qui si trova una struttura dotata di laboratori di analisi e l’Azienda Agricola Sperimentale, che ospita il Centro Ricerche sul Riso dell’Ente Nazionale Risi, fondato nel 1931 per tutelare la produzione risicola italiana e le attività industriali ad essa connesse, con l’obiettivo di migliorare la produzione e la trasformazione del prodotto.
Di recente, l’associazione ha collaborato con altre 31 organizzazioni ecologiste e ambientaliste della provincia di Pavia per affrontare il problema dello smaltimento dell’amianto e del trattamento del cemento-amianto nelle discariche della Lomellina, un’area che confina con il Monferrato, dove un impianto della multinazionale Eternit è stato operativo dal 1907 fino al 1986.