
Il sistema innovativo per il recupero energetico dei rifiuti, realizzato in Europa, continua a rappresentare un modello unico a livello nazionale. Questo impianto, che opera in modo autonomo dal punto di vista economico, si occupa della frazione secca leggera dei rifiuti solidi urbani, evitando che questi finiscano in discarica e trasformandoli in una risorsa preziosa per l’economia circolare. Venerdì 7 marzo 2025, a Robilante, l’Azienda Cuneese Smaltimento Rifiuti (Acsr) ha presentato i risultati di questo progetto durante un incontro presso il cementificio Buzzi Unicem.
Un modello sostenibile dal 2003
Dal 2003, l’Acsr è pioniera in Italia nell’utilizzo del Combustibile Solido Secondario (Css), un materiale derivato dalla frazione secca stabilizzata dei rifiuti, nei forni del cementificio. Questo approccio consente di ridurre l’uso di combustibili fossili tradizionali, portando a vantaggi significativi per l’ambiente e la salute pubblica. Secondo i dati forniti, su un totale di rifiuti indifferenziati trattati nello stabilimento di Roccavione (Idea Granda), il 25% viene smaltito in discarica dopo il processo di lavorazione, che include la raffinazione della frazione secca e l’aggiunta di plastiche non clorurate per ottenere un potere calorifico elevato.
L’accordo per la fornitura di Css alla Buzzi Unicem è stato rinnovato nel 2024 per un periodo di dieci anni, confermando la validità di questo modello virtuoso. Durante l’incontro, il presidente della Provincia, Luca Robaldo, insieme alle sindache Enrica Giordano (Robilante) e Patrizia Manassero (Cuneo), ha sottolineato l’importanza di questo progetto per il territorio. Presenti anche il presidente dell’Autorità Rifiuti (Ar) Piemonte, Paolo Foietta, e il direttore di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta, Sergio Capelli, a testimonianza dell’interesse e del supporto istituzionale per questa iniziativa.
Analisi e sviluppo del sistema
Giancarlo Isaia e Cristiana Giraudo, rispettivamente presidente e direttore dell’Acsr, hanno tracciato la storia e i benefici del sistema, partendo dall’intesa siglata nel 2001 tra l’Acsr, che rappresenta 54 Comuni del Cuneese, Buzzi Unicem e Pirelli Ambiente. Dopo varie prove tecniche e analisi ambientali, il miglior scenario emerso è stato quello dell’impiego del Css nei forni del cementificio. Nel 2016, l’Acsr ha acquisito le quote di Pirelli Ambiente e la proprietà dell’impianto di Roccavione, continuando a garantire vantaggi significativi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti.
Grazie a questo sistema, il cementificio ha beneficiato di un notevole risparmio, utilizzando nel 2024 ben 61.000 tonnellate di Css, il che corrisponde a una sostituzione calorica del 36% rispetto al pet-coke. Marco Duranda, direttore dello stabilimento, ha evidenziato che l’anno scorso è stato completato un nuovo impianto per il Css, dotato di un sistema di trasporto “Vecobelt“, per migliorare l’efficienza e incrementare il consumo di Css. Ulteriori investimenti sono previsti per ottimizzare ulteriormente il processo e ridurre le emissioni.
Obiettivi futuri per la sostenibilità
A Robilante, l’obiettivo è raggiungere una percentuale di combustibili alternativi pari al 45,4% entro il 2030 e al 70% entro il 2050, con un investimento complessivo di 100 milioni di euro. Marco Duranda ha affermato che ci sono molti anni davanti e che l’azienda è fiduciosa nel raggiungimento di questi traguardi. Anche il direttore dell’Arpa di Cuneo, Enrico Brizio, ha confermato l’importanza del progetto, presentando i risultati delle campagne di monitoraggio delle emissioni presso Buzzi Unicem. Dal 2009, i livelli di microinquinanti al camino sono risultati da 5 a 220 volte inferiori rispetto ai limiti di legge, a dimostrazione dell’efficacia delle misure adottate.