Pneumologo: il Papa avrà bisogno di due mesi per il recupero respiratorio dopo la crisi.

La recente crisi di salute del Papa ha indubbiamente influito sul processo di recupero che si era avviato con difficoltà nei giorni precedenti. Secondo gli esperti, i tempi per una possibile dimissione potrebbero allungarsi. In una situazione clinica come quella attuale, è previsto che ci vogliano almeno sette giorni per una valutazione più chiara della prognosi e un periodo di circa due mesi per il completo recupero delle funzioni respiratorie.

A chiarire la situazione

A fornire chiarimenti sul futuro stato di salute del Santo Padre è Stefano Nardini, ex presidente della Società Italiana di Pneumologia. Nardini ha sottolineato che, in caso di un decorso favorevole, il ricovero potrebbe prolungarsi. In questo contesto, è consigliabile l’uso di una ventilazione non invasiva, che prevede l’applicazione di una mascherina per l’ossigeno con pressione aumentata. “Ci vorrà almeno una settimana per sciogliere la prognosi”, ha dichiarato l’esperto, aggiungendo che, una volta ottenuta una valutazione chiara, sarà necessario decidere un piano terapeutico. Solo a quel punto sarà possibile avere un’idea più precisa sui tempi di dimissione.

Monitoraggio e recupero

Per quanto riguarda il recupero completo delle capacità respiratorie, Nardini ha affermato che ci vorranno almeno due mesi. La situazione attuale richiede monitoraggio e attenzione costante, mentre i medici continuano a lavorare per garantire il miglior supporto possibile al Papa.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Cristina Vanghi: