
Visitatori all’interno della tenuta del Parco di San Rossore sono al centro di un acceso dibattito riguardante il nuovo piano integrato, che ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni ambientaliste. Questo confronto è emerso in seguito a una richiesta formale presentata da sei organizzazioni attive nella tutela dell’ambiente, che hanno chiesto di essere ascoltate dalla commissione Ambiente del consiglio regionale della Toscana. Le associazioni coinvolte includono Amici della Terra, Comitato per la difesa di Coltano, Comitato difesa alberi Pisa, Italia Nostra Toscana, Italia Nostra Pisa e La Città ecologica.
Richiesta di ascolto alla commissione ambiente
Il 15 gennaio 2025, le associazioni hanno contattato la presidente Lucia De Robertis, sottolineando la necessità di esporre le loro preoccupazioni riguardo al Piano integrato del parco. In una nota, gli ambientalisti hanno evidenziato come abbiano inviato ripetutamente documenti dettagliati e analisi critiche del piano ai consiglieri regionali, senza ricevere alcun riscontro. Tra i materiali inviati figurano video di interventi di esperti del settore, come Pierluigi Cervellati e Tomaso Montanari, e un parere legale. Le associazioni hanno espresso un giudizio fortemente critico sulla gestione delle aree contigue, che nel Piano Territoriale di Coordinamento originale erano designate come aree “esterne ai soli fini della caccia”. La modifica proposta, che le trasformerebbe in aree contigue, consentirebbe ai comuni di pianificare urbanisticamente circa 8.000 ettari del Parco.
Preoccupazioni sulle aree a destinazione militare
Le sei associazioni ambientaliste hanno anche sollevato preoccupazioni riguardo alle aree a destinazione militare (Dam), che rappresentano un elemento cruciale nella struttura del parco. Queste aree, secondo le associazioni, non solo favoriscono la presenza militare all’interno del parco, ma potrebbero anche facilitare la creazione di una mega-base militare nel sito del Cisam, situato a San Piero a Grado. Questa localizzazione è considerata particolarmente sensibile, essendo protetta anche dall’Unesco, e ha suscitato un forte allarme tra i gruppi ambientalisti.
Questioni ambientali e cambiamenti climatici
Le associazioni richiedono un’attenzione particolare agli aspetti ambientali, in particolare riguardo all’erosione e ai cambiamenti climatici. Le previsioni indicano un innalzamento del livello del mare che potrebbe variare da un metro a 2,5 metri entro il 2100. Gli ambientalisti esprimono preoccupazione per la mancanza di un piano a lungo termine per affrontare l’erosione dei litorali, che ricadono nel territorio del parco. Questa mancanza di lungimiranza è vista come un grave rischio per l’ecosistema locale e per la sicurezza delle aree costiere.
La mobilitazione delle associazioni ambientaliste rappresenta un chiaro segnale della necessità di un dialogo costruttivo e di una pianificazione attenta per garantire la salvaguardia del Parco di San Rossore e delle sue risorse naturali.