
FIRENZE. Un recente sondaggio ha rivelato che il 62% degli italiani pone il benessere ambientale al di sopra di quello economico. Gli intervistati sono disposti a fare sacrifici per ridurre l’impatto sul pianeta, praticando la raccolta differenziata, limitando sprechi di energia, acqua, cibo e plastica, e preferendo mezzi pubblici e biciclette alle automobili.
Risultati dell’indagine
Questi dati emergono da un’indagine condotta da Emg Different in occasione del festival “Salviamo la Terra”, organizzato dal Tirreno e dal Gruppo Sae Spa. L’evento si è svolto il 19 marzo 2025 a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, con la partecipazione di figure di spicco come il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l’assessora all’Ambiente, Monia Monni, la sindaca di Firenze, Sara Funaro, e l’eurodeputato Dario Nardella del Partito Democratico.
Temi del festival
Il festival, giunto alla sua seconda edizione con il tema “Impatto zero”, ha messo in evidenza le sfide che affrontano politici, imprenditori e cittadini. La questione centrale è se continuare su un percorso economico dannoso per l’ambiente o intraprendere la strada della sostenibilità, consapevoli delle difficoltà che ciò comporta.
Dettagli sul sondaggio
Il sondaggio, effettuato nel novembre 2024, ha coinvolto un campione di 700 persone prima che le opinioni potessero essere influenzate dalle posizioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, noto per la sua negazione del cambiamento climatico e il suo ritorno a politiche energetiche basate sul petrolio.
Opinioni degli italiani
L’amministratore delegato di Emg Different, Fabrizio Masia, ha sottolineato che il 92% degli italiani ritiene che ogni nazione debba contribuire alla riduzione delle emissioni, anche a costo di sacrifici economici. Di questi, il 48% si è dichiarato “molto d’accordo” mentre il 44% “abbastanza d’accordo”, dati che Masia considera indicativi per le scelte politiche future.
Percezione del pianeta
Inoltre, il 73% degli intervistati percepisce il pianeta come in pericolo, nonostante un 3% sostenga il contrario. Tra le problematiche più urgenti, il cambiamento climatico risulta essere la principale, seguito dallo scioglimento dei ghiacci, dalla siccità, dall’inquinamento dell’acqua, dall’uso del suolo e dalla deforestazione. Un tema che in passato era considerato prioritario, come il buco dell’ozono, è ora percepito come meno urgente.
Familiarità con l’Agenda 2030
Un altro aspetto emerso dall’indagine è la scarsa familiarità degli italiani con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: solo il 41% afferma di conoscerla e solo l’8% si sente ben informato. Per quanto riguarda le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità entro il 2030, gli italiani esprimono la necessità di ridurre l’inquinamento e la plastica negli oceani (57%), seguita dalla riduzione delle emissioni di CO2 e dalla promozione delle energie rinnovabili (41-48%).
Difficoltà nel raggiungere gli obiettivi
Il sondaggio evidenzia anche le difficoltà percepite nel raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030: il 30% degli intervistati indica gli interessi nazionali come il principale ostacolo, seguito dal 25% che menziona la mancanza di collaborazione internazionale.
Preferenze per sacrifici economici
Quando si tratta di sacrifici economici per il bene dell’ambiente, gli italiani preferirebbero misure come agevolazioni fiscali per l’uso di energie rinnovabili (55%), incentivi per famiglie a basso impatto ambientale (40%) e agevolazioni per migliorare l’efficienza energetica nelle abitazioni (30%).
Priorità degli italiani
Tuttavia, quando si tratta di stabilire le priorità, gli italiani mettono al primo posto la sanità e i vaccini (55%), seguiti dal lavoro (45%) e solo in terza posizione l’ambiente (30%). Altre questioni come la sicurezza, la riduzione del precariato e delle tasse sono ritenute importanti da una percentuale compresa tra il 20% e il 25%. Infine, il tema dell’immigrazione, molto discusso dal governo attuale, è percepito come prioritario solo dal 18% degli italiani.