Lesione aortica: intervento innovativo presso l’ospedale di Ferrara

Un uomo di 65 anni, affetto da una grave lesione all’aorta e da diverse patologie concomitanti, ha subito con successo un intervento innovativo presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara. L’operazione, avvenuta il 28 gennaio 2025, è stata condotta dall’equipe del professor Aaron Thomas Fargion, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare. L’intervento ha previsto il posizionamento di una protesi di ultima generazione attraverso una tecnica mini-invasiva.

Dettagli sull’ulcera penetrante aortica

L’ulcera penetrante aortica (Pau) rappresenta una grave patologia che colpisce la parete aortica, generalmente localizzata in corrispondenza di una placca aterosclerotica. L’evoluzione di questa lesione è particolarmente preoccupante, poiché può espandersi fino a causare una rottura dell’aorta, con conseguenze potenzialmente fatali. La gravità della situazione richiede interventi tempestivi e appropriati per garantire la sopravvivenza del paziente.

Il percorso verso l’intervento

Il paziente, residente a Comacchio, inizialmente era stato considerato per un intervento a ‘rischio aumentato’, che prevedeva l’utilizzo di tecniche chirurgiche tradizionali. Tuttavia, il professor Fargion ha successivamente optato per l’uso di una protesi di ultima generazione, recentemente introdotta nel mercato. Questa scelta ha reso possibile l’esecuzione dell’intera procedura in modo mini-invasivo, riducendo significativamente i rischi associati all’intervento.

L’operazione è stata realizzata attraverso due piccole punture a livello degli inguini e una piccola incisione sul braccio sinistro. Grazie a questa tecnica, il ricovero del paziente è durato solo tre giorni, con il paziente che ha ripreso la sua autonomia già 24 ore dopo l’intervento.

La testimonianza del paziente

Fabrizio Felletti, il paziente coinvolto, ha espresso la sua gratitudine nei confronti del professor Fargion e del suo team. “Dopo pochi giorni dall’intervento ero già in piedi e avevo risolto questo grave problema di salute”, ha dichiarato Felletti, sottolineando l’importanza dell’innovativa procedura e della competenza del personale medico. La rapidità con cui ha recuperato evidenzia i vantaggi delle tecniche mini-invasive, che stanno rivoluzionando il campo della chirurgia vascolare, offrendo ai pazienti una qualità di vita migliore e tempi di recupero più brevi.

Cristina Vanghi:
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