
Le donne presentano un rischio maggiore di sviluppare disturbi come la depressione e l’ansia rispetto agli uomini, ma solo una piccola percentuale degli studi considera il genere come variabile fondamentale, creando così disparità sia nella diagnosi che nella terapia. Questi risultati emergono da una ricerca pubblicata su The Lancet, che ha analizzato i tassi di incidenza e persistenza delle disuguaglianze nei disturbi psichiatrici su un campione di oltre 4,8 milioni di persone in Svezia. Un altro studio, pubblicato su Nature, evidenzia come la comunità scientifica continui a trascurare la variabile di genere, nonostante la crescente consapevolezza riguardo a queste differenze.
Incidenza dei disturbi tra donne e uomini
Le donne, in particolare, mostrano un’incidenza significativamente più alta di disturbi depressivi, d’ansia, alimentari, da stress e bipolari tra i 10 e i 54 anni. Gli uomini, d’altro canto, risultano più colpiti da autismo, disturbi dell’attenzione e iperattività, nonché da problematiche legate all’uso di sostanze nella fascia d’età 15-54 anni, e dai disturbi da uso di alcol in età adulta. Tuttavia, in un decennio di ricerche, solo il 19% degli studi ha esaminato le differenze di genere, e appena il 5% ha considerato il sesso come variabile principale di analisi.
Formazione e disuguaglianze di genere nella salute mentale
Questi temi sono stati al centro del corso di formazione intitolato “Colmare il divario sulla salute mentale della donna: affrontare le disuguaglianze nelle cure”, organizzato dalla Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) e dalla Fondazione Onda Ets. L’evento si è svolto oggi a Milano e ha visto la partecipazione di esperti del settore.
Strategie per affrontare le disuguaglianze
Francesca Merzagora, Presidente della Fondazione Onda ETS, ha sottolineato l’importanza di un approccio olistico e mirato per affrontare questa problematica. Tra le strategie suggerite ci sono l’ampliamento dei servizi, la riduzione dei costi per facilitare l’accesso alle cure, lo sviluppo della telepsichiatria e il supporto alle vittime di violenza. Merzagora ha affermato che è fondamentale promuovere politiche inclusive per creare un sistema più equo nella salute mentale delle donne.
Importanza delle politiche di prevenzione
I co-presidenti della Sinpf, Matteo Balestrieri e Claudio Mencacci, hanno dichiarato che le disuguaglianze di genere nella salute mentale sono evidenti sia a livello globale che in Italia, con le donne che subiscono le conseguenze più gravi. Hanno sottolineato l’importanza di adottare strategie di prevenzione e screening basate sul genere, seguite da interventi mirati per gruppi di età specifici. I due esperti hanno affermato che i progressi finora realizzati non sono stati sufficienti per affrontare adeguatamente le differenze di genere nella ricerca sulle malattie neurologiche e psichiatriche. È necessario un impegno maggiore e un’alleanza strategica tra la comunità scientifica e le istituzioni per colmare questo divario, che continua a mettere le donne in una posizione di svantaggio.