
La recente scomparsa di Fulco Pratesi ha gettato un velo di tristezza su chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, ma la notizia della morte di Gabriella Cundari ha amplificato il dolore. Entrambi sono stati figure di riferimento nel campo dell’ambiente e hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama scientifico e accademico. Le loro vite si intrecciano in un lungo percorso di amicizia e collaborazione, che ha segnato profondamente il loro operato.
Un legame duraturo con Fulco pratesi
La conoscenza tra il giornalista e Fulco Pratesi risale a oltre cinquant’anni fa, un’epoca in cui il fondatore del WWF in Italia iniziava a farsi notare per la sua competenza e autorevolezza nel dibattito ambientale. Il primo incontro avvenne nel 1970, in occasione della pubblicazione del libro “L’Italia inquinata”. Negli anni successivi, il giornalista, che all’epoca insegnava Geografia a Lecce e dirigeva l’istituto di Geografia, organizzò convegni per discutere il rapporto tra ambiente e sviluppo, invitando Pratesi a partecipare. Sebbene non potesse essere presente al primo incontro nel 1973, Fulco contribuì attivamente al convegno del 1977, dove affrontò il tema “Salento da salvare”.
Pratesi non si trattenne nel descrivere la situazione ambientale del Salento, sottolineando come ogni angolo fosse stato trasformato dall’attività umana, lasciando solo piccole reliquie di natura. La loro amicizia andò oltre il campo accademico: Fulco regalò disegni al giornalista in occasioni significative della sua vita, come il matrimonio e la nascita del figlio. Questi gesti rappresentano il profondo affetto che legava i due, un legame che si è consolidato nel tempo, nonostante le difficoltà.
Collaborazioni e sfide professionali
Nel corso degli anni, la collaborazione tra il giornalista e Pratesi si intensificò ulteriormente quando iniziarono a lavorare insieme su volumi di Geografia per le scuole medie. L’idea, che sembrava promettente, si scontrò con le difficoltà del periodo, tra cui gli eventi legati alle Brigate rosse e la tragica morte di Walter Tobagi nel 1980. Questi eventi portarono a una serie di complicazioni, inclusa la sospensione della pubblicazione dei testi di geografia, lasciando entrambi a riflettere su come le circostanze esterne potessero influenzare le loro aspirazioni professionali.
Con l’avanzare della tecnologia, i due amici rimasero in contatto attraverso comunicazioni digitali, scambiandosi messaggi di congratulazioni e auguri. Il giornalista ricorda con affetto una delle ultime conversazioni avvenuta nel 2021, in cui Fulco esprimeva il suo orgoglio per i successi del collega. Questi scambi dimostrano come, nonostante le distanze fisiche, il legame tra i due sia rimasto forte.
Il ricordo di Gabriella cundari
La relazione con Gabriella Cundari si distinse per un’intimità diversa, caratterizzata da un profondo rispetto reciproco nonostante le differenze tra le loro scuole geografiche. Entrambi condividevano una passione per l’ambiente, che si traduceva in un impegno costante per trasmettere tale passione agli studenti. La loro collaborazione si intensificò quando iniziarono a insegnare “Politica dell’ambiente” all’Università Federico II, pur operando in facoltà diverse.
Nel 2005, Gabriella venne nominata assessore all’Ambiente da Antonio Bassolino, una posizione che le permise di realizzare importanti progetti a favore della tutela ambientale. Durante questi anni, il loro rapporto si consolidò ulteriormente, con iniziative condivise e momenti conviviali, come le cene a base di pizza, che rappresentano un aspetto fondamentale della loro amicizia.
Il tempo, tuttavia, ha reso difficile mantenere i contatti. Le promesse di incontri futuri spesso restavano tali, lasciando un senso di rimpianto per ciò che non è stato. La scomparsa di Fulco e Gabriella rappresenta una perdita significativa, non solo per chi li ha conosciuti, ma anche per l’ambiente, che ha visto in loro due dei suoi più ferventi sostenitori.