La voce debole del Papa non desterà preoccupazioni, parlare è faticoso

La voce debole di Papa Francesco, emersa nel messaggio audio diffuso il 30 marzo 2025 in Piazza San Pietro, è stata definita “del tutto normale”. Questa affermazione proviene da Francesco Blasi, ordinario di Malattie respiratorie presso l’Università di Milano e primario della Struttura complessa di Pneumologia e fibrosi cistica al Policlinico di Milano. Il Pontefice attualmente sta affrontando una condizione di insufficienza respiratoria, per la quale utilizza un supporto di ventilazione ad alti flussi. Secondo Blasi, “parlare in queste condizioni rappresenta comunque una fatica”.

La condizione di salute del Papa

Francesco Blasi ha chiarito, in un’intervista all’ANSA, che la voce flebile e stanca di Papa Francesco non è motivo di preoccupazione. “Si tratta di una situazione ‘normale’ nel contesto della sua patologia generale“, ha affermato l’esperto. La registrazione di un messaggio audio da parte del Pontefice è interpretata come un segnale positivo, indicando che è in grado di orientarsi e gestire la propria situazione. Questi aspetti sono considerati significativi, poiché mostrano la volontà del Papa di comunicare nonostante le difficoltà.

L’ossigenazione e il trattamento

Il professor Blasi ha anche discusso il trattamento a cui è sottoposto il Papa, che prevede l’uso di ossigeno ad alti flussi tramite augelli nasali. Questa modalità di trattamento può essere mantenuta per un periodo prolungato, senza limitazioni temporali specifiche. “L’obiettivo è garantire il corretto livello di ossigeno nel sangue, fondamentale per il cervello e il cuore“, ha spiegato. La speranza è che, con il miglioramento della polmonite, il Papa possa passare a flussi di ossigeno più bassi, riducendo così la fatica associata all’uso di alti flussi.

Vantaggi e difficoltà del trattamento

L’ossigeno ad alti flussi presenta vantaggi significativi, poiché consente di immettere aria arricchita di ossigeno nelle narici, in quantità stabilite dal medico. Quest’aria è umidificata e riscaldata, con temperature comprese tra 34 e 36 gradi. Tuttavia, l’utilizzo prolungato di tali flussi può risultare scomodo per alcuni pazienti, poiché la pressione generata dagli augelli nasali può creare fastidio. Non tutti riescono a tollerare a lungo questo tipo di trattamento.

Resilienza e adattamento del Papa

Francesco Blasi ha sottolineato che Papa Francesco sta dimostrando un notevole grado di sopportazione e resilienza, attributi che possono derivare dal suo carattere e dalla sua capacità di adattarsi alle circostanze. Gli alti flussi di ossigeno possono essere regolati in base alle condizioni del paziente; una diminuzione del flusso e della quantità di ossigeno può segnalare un miglioramento. Tuttavia, al momento, non sono stati forniti dettagli specifici sulle condizioni del Pontefice, rendendo difficile una valutazione più approfondita.

La situazione di Papa Francesco continua a essere monitorata con attenzione, mentre il mondo intero resta in attesa di notizie sul suo stato di salute.

Eleonora Berlutti: