
La recente diffusione della prima fotografia di Papa Francesco, avvenuta il 5 gennaio 2025, segna un momento significativo dopo 31 giorni di ricovero presso il Policlinico Gemelli di Roma. L’immagine, secondo quanto dichiarato da Nicola Montano, presidente della Società Italiana di Medicina Interna, mostra un Santo Padre che, sebbene in una condizione di salute delicata, presenta segnali di miglioramento. Montano ha evidenziato che il Pontefice appare impegnato in un’attività, seppur seduto, il che suggerisce una certa ripresa.
Condizioni di salute e terapie
Il professor Montano ha spiegato che Papa Francesco ha ricevuto un lungo trattamento di ventilazione e idratazione. Il gonfiore visibile alla mano potrebbe essere attribuito a un accumulo di liquidi, una reazione comune alle terapie endovenose e di idratazione. “Dalla foto non è chiaro se il gonfiore interessi la mano o il polso”, ha precisato Montano, aggiungendo che se fosse il polso, non ci sarebbero motivi di preoccupazione.
In aggiunta, il volto del Pontefice appare leggermente gonfio. Tuttavia, Montano ha sottolineato che questo gonfiore era già presente prima del ricovero e potrebbe essere un effetto collaterale delle terapie cortisoniche a cui era sottoposto per problemi polmonari preesistenti. “Il profilo del volto non mostra variazioni significative e non appare in uno stato di deperimento”, ha affermato l’esperto.
Prospettive di dimissione e convalescenza
Nonostante i segnali positivi, Montano ha avvertito che è ancora prematuro ipotizzare una data per le dimissioni del Papa. “Per essere dimesso, il Pontefice dovrebbe riuscire a respirare in modo più autonomo, con l’interruzione della ventilazione ad alti flussi di ossigeno“, ha spiegato. Anche se si intravede un miglioramento, è fondamentale monitorare attentamente quando sarà possibile interrompere la ventilazione non invasiva.
La ripresa del Papa, secondo Montano, sarà un processo delicato. “Resta un soggetto fragile, e ogni evento acuto potrebbe comportare conseguenze negative”, ha avvertito. Pertanto, è probabile che vi siano limitazioni alle sue attività quotidiane. La speranza è che la funzione respiratoria del Pontefice possa tornare al livello pre-ricovero, nonostante la presenza di una patologia polmonare cronica che richiede un attento monitoraggio delle sue condizioni.
La situazione di Papa Francesco rimane sotto osservazione, e il mondo attende ulteriori aggiornamenti sulla sua salute e sul suo recupero.