
Un modello innovativo di assistenza per il diabete è stato al centro del dibattito durante gli Stati Generali sul Diabete 2025, tenutisi il 2 marzo 2025 presso il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) a Roma. L’incontro ha riunito esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e associazioni di pazienti, con l’obiettivo di affrontare non solo il diabete, ma anche le sue comorbidità e la complessità della multi-cronicità.
Le priorità emerse dal convegno
La discussione ha messo in evidenza la necessità di una semplificazione della Nota 100 dell’AIFA, per rendere più accessibile e tempestivo l’accesso alle terapie necessarie per i pazienti. È stata proposta una revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che includa un adeguamento della tariffa per la “visita diabetologica” e il reinserimento di prestazioni fondamentali, come l’esame del fondo oculare e la fotografia digitale per la retinopatia, da fornire in regime di esenzione per le persone affette da diabete.
Queste misure sono state delineate in un documento che sarà presentato alle istituzioni, evidenziando le azioni necessarie per contrastare il diabete nel Paese. Tra le proposte avanzate, gli esperti hanno sottolineato l’importanza di riconoscere l’attività fisica come strumento terapeutico e la creazione di una rete dedicata alla gestione della sindrome del piede diabetico. È stato anche suggerito di istituire fondi per lo screening del diabete di tipo 1 su scala nazionale.
La crescente incidenza del diabete in Italia
Attualmente, il diabete ha una prevalenza del 7% in Italia e si prevede un aumento esponenziale della patologia a livello globale, con circa 640 milioni di persone che ne saranno affette entro il 2030. Questo scenario sottolinea l’urgenza di adottare una visione strategica per affrontare il problema. Il diabete rappresenta una delle principali cause di complicanze gravi, come malattie cardiovascolari, renali e oculari, e assorbe circa l’8% del budget sanitario totale.
Il Professor Renato Brunetta, Presidente del CNEL, ha evidenziato la gravità e la diffusione del diabete, sottolineando che la gestione della malattia richiede un approccio globale che integri sanità, formazione, lavoro, sport e alimentazione. Questo approccio mira a coinvolgere tutti gli attori del sistema, dai ministeri alle istituzioni, per affrontare in modo coordinato questa emergenza sanitaria.
Il ruolo del diabetologo e l’accesso alle cure
Raffaella Buzzetti, Presidente della Federazione delle Società Diabetologiche Italiane (FeSDI), ha evidenziato l’importanza di un cambio di paradigma nella gestione della salute dei pazienti con diabete. È fondamentale passare da un approccio focalizzato sulla malattia a uno che consideri la salute globale del paziente. In questo contesto, il diabetologo deve diventare il primo referente clinico, collaborando con altri specialisti per garantire un’assistenza integrata e personalizzata.
Il Professor Riccardo Candido, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), ha sottolineato che solo il 30% delle persone con diabete ha accesso a cure specialistiche, un fattore cruciale per l’innovazione terapeutica. La Senatrice Daniela Sbrollini, Co-Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, ha ribadito l’impegno legislativo per affrontare l’emergenza del diabete, che ha un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Roberto Pella, Co-Presidente dell’Intergruppo, ha aggiunto che le riforme in corso mirano a ridefinire i servizi e la presa in carico dei pazienti, evidenziando l’importanza di un approccio coordinato nella lotta contro il diabete e le sue complicanze.