
Il glaucoma rappresenta una patologia complessa e insidiosa che va ben oltre l’aumento della pressione oculare. Questa malattia neurodegenerativa compromette progressivamente la vitalità dell’occhio, provocando un’oscurità che avanza inesorabilmente. In Italia, il glaucoma è la principale causa di cecità irreversibile, interessando circa un milione di persone, di cui quasi la metà ignora di esserne affetta. Questi dati sono stati resi noti in occasione della Settimana mondiale del glaucoma, che si svolge dal 9 al 15 marzo 2025, con il tema “Uniti per un mondo senza glaucoma”.
Il glaucoma e il suo impatto sul sistema nervoso
Matteo Sacchi, professore associato di Oftalmologia e responsabile del Centro Glaucoma presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, sottolinea l’importanza del nervo ottico nella patologia. Secondo Sacchi, il glaucoma è una malattia del nervo ottico, collegata a un incremento della pressione oculare. Recenti scoperte hanno classificato questa condizione come una patologia mitocondriale, poiché influisce direttamente sulle centrali energetiche delle cellule. I mitocondri, che sono vitali per la produzione di energia, sono presenti in concentrazioni elevate nelle cellule ganglionari della retina, più che in qualsiasi altro tessuto del corpo, inclusi cuore e cervello. Questo fatto evidenzia l’elevato fabbisogno energetico del nervo ottico e la sua dipendenza dai mitocondri per la funzionalità e la sopravvivenza.
Quando i mitocondri non funzionano correttamente, come avviene nel glaucoma, la capacità di produzione energetica diminuisce drasticamente, generando radicali liberi che causano stress ossidativo e tossicità. Il risultato è un lento avvelenamento delle cellule ganglionari, che non riescono a sopravvivere e muoiono, in un processo simile a quello osservato in altre malattie neurodegenerative. Questo argomento sarà approfondito durante il Congresso dell’Associazione Italiana per lo Studio del Glaucoma (Aisg), in programma a Genova dal 13 al 15 marzo 2025.
Nuove strategie terapeutiche per il glaucoma
Nel panorama delle nuove soluzioni terapeutiche, emerge un tris di molecole: piruvato, nicotinamide e coenzima Q10. Luca Agnifili, professore associato e responsabile del Centro regionale dei glaucomi presso l’Università G. d’Annunzio Chieti-Pescara, spiega che queste molecole hanno dimostrato di migliorare la funzione energetica mitocondriale e di proteggere i mitocondri dalla neurodegenerazione. Agendo in sinergia, queste sostanze stimolano la produzione di energia e offrono protezione alle cellule ganglionari retiniche contro lo stress ossidativo e l’apoptosi.
Alla luce di queste evidenze scientifiche, Agnifili sostiene che è fondamentale adottare un approccio multifattoriale nella gestione del glaucoma. Questo approccio deve includere non solo la riduzione della pressione intraoculare, ma anche strategie neuroprotettive mirate, capaci di affrontare alla radice il problema della disfunzione mitocondriale. La lotta contro il glaucoma richiede quindi un intervento integrato, in grado di affrontare le complesse interazioni tra i diversi fattori coinvolti nella malattia.