
La connessione tra la tecnologia moderna e la natura è un tema che sta guadagnando sempre più attenzione nel 2025. Diverse innovazioni, che spaziano dalla chiusura in velcro degli zaini ai voli dei Boeing 777 di Swiss, fino ai treni proiettile giapponesi Shinkansen, condividono un elemento comune: l’ispirazione dalla natura. Questa pratica, nota come biomimetica, rappresenta un modo per attingere a miliardi di anni di evoluzione, cercando soluzioni a problemi contemporanei.
La biomimetica: un approccio innovativo
L’idea di osservare e imitare la natura non è affatto nuova. Diverse invenzioni umane, come le opere architettoniche di Antoni Gaudí o i progetti di volo di Leonardo da Vinci, si sono ispirate a elementi naturali. La biomimetica si divide fondamentalmente in due categorie: l’imitazione diretta e l’adattamento di processi naturali per risolvere problemi specifici. Da secoli, l’umanità trae vantaggio dalle meraviglie della natura, che ha dimostrato di essere insuperabile in termini di efficienza, sostenibilità e parsimonia.
Nel contesto attuale, queste qualità sono diventate cruciali, considerando le sfide legate alla gestione delle risorse e alla necessità di ridurre l’impatto ambientale dello sviluppo industriale. La biomimetica si sta affermando come una disciplina in continua evoluzione, capace di rispondere alle esigenze di un mondo in rapido cambiamento. Quello che un tempo era considerato un approccio privo di una vera e propria definizione, oggi è riconosciuto come un campo di studio significativo, in grado di offrire soluzioni innovative.
Il ruolo della natura nel pensiero contemporaneo
Nel 2025, sempre più attori nel campo economico, scientifico e politico stanno riconoscendo l’importanza di un cambiamento di paradigma. La crisi climatica, causata dall’attività umana, richiede approcci nuovi e audaci, capaci di affrontare le sfide attuali. Negli ultimi quindici anni, la biomimetica ha dato vita a un ecosistema di innovatori, tra cui scienziati, architetti e artisti, che collaborano per sviluppare progetti sostenibili.
In Svizzera, piattaforme come GreenBuzz e Biomimicry Switzerland sono esempi di iniziative che mirano a integrare la biomimetica in vari ambiti, dall’architettura all’agricoltura, fino all’economia circolare. Questi progetti non solo cercano di creare ricchezza, ma lo fanno in modo responsabile, allontanandosi da pratiche distruttive. La biomimetica si estende oltre la ricerca applicata, abbracciando anche l’intelligenza collettiva, come dimostrano iniziative che si ispirano al comportamento degli sciami di api e dei banchi di pesci.
Verso un futuro sostenibile
Il concetto di biomimetica è stato ampiamente discusso nel libro “L’economia della ciambella” dell’economista Kate Raworth, che sottolinea come questa disciplina possa contribuire a un circolo virtuoso nelle economie globali. Durante un workshop a Lugano nel 2019, Raworth ha evidenziato la necessità di adottare strategie innovative per affrontare le sfide contemporanee.
Un esempio recente di innovazione bio-ispirata proviene dall’EMPA, il Laboratorio Federale Svizzero per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali, che ha sviluppato un prototipo di batteria biodegradabile utilizzando funghi in grado di generare elettricità. Queste idee, un tempo impensabili, rappresentano un segno tangibile di una svolta epocale. La crescente consapevolezza della necessità di riconnettersi con il pianeta sta guidando una generazione verso un progresso che considera le future generazioni, portando con sé un messaggio di speranza e responsabilità.