Dal 2018, la presenza femminile nelle direzioni delle aziende sanitarie italiane ha mostrato una costante crescita, ma nel 2025 si registra una battuta d’arresto. Secondo i dati forniti dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), la percentuale di donne in posizioni di vertice è scesa dal 34,3% nel 2024 al 33%, evidenziando una diminuzione di 1,3 punti percentuali. Questo cambiamento segna un’inversione di tendenza rispetto all’andamento positivo degli ultimi anni, in un contesto in cui il numero complessivo di incarichi di vertice è aumentato.
L’analisi dei dati
Nel 2025, il totale degli incarichi nelle aziende sanitarie italiane è salito a 737, con un incremento di 20 posizioni rispetto all’anno precedente. Tuttavia, mentre il numero di uomini ai vertici è aumentato da 471 a 494, le donne hanno visto una diminuzione, passando da 246 a 243. Questo scenario mette in luce una situazione che potrebbe essere considerata allarmante, soprattutto alla luce del contributo storico delle donne nel Servizio sanitario nazionale. Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, ha espresso preoccupazione, auspicando che questa flessione non rappresenti un fenomeno duraturo ma piuttosto un evento temporaneo.
Le percentuali nei vari ruoli
Un’analisi più dettagliata dei vari ruoli all’interno delle direzioni delle aziende sanitarie rivela ulteriori aspetti significativi. Le direttrici generali, per esempio, hanno visto una flessione dello 0,32%, portando la loro presenza al 23,79%, con 54 donne su 227. La situazione è simile per i direttori amministrativi, dove la percentuale di donne è scesa dal 42,52% al 39,55%, corrispondente a 87 donne su 220 incarichi. Tra i direttori sociosanitari, la flessione è ancora più marcata, scendendo dal 47,62% al 44,93%, con 53 donne su 118 posizioni. Infine, i direttori sanitari hanno visto una riduzione più contenuta, passando dal 32,87% al 32,13%, con 71 donne su 221 incarichi.
Le prospettive future
La situazione attuale solleva interrogativi sul futuro della leadership femminile nel settore sanitario. Le donne hanno storicamente dimostrato competenze significative in ambito gestionale e innovativo, e la loro presenza è considerata fondamentale per il buon funzionamento delle aziende sanitarie. Migliore ha sottolineato l’importanza di valorizzare le competenze femminili nelle prossime nomine, affinché la rappresentanza femminile possa tornare a crescere. È essenziale che le aziende sanitarie riconoscano il valore delle donne in posizioni di vertice e lavorino per garantire un ambiente equo e inclusivo, in grado di riflettere la diversità della società.
L’analisi di queste dinamiche è cruciale per comprendere le sfide e le opportunità che il settore sanitario italiano si trova ad affrontare nel 2025.