
Molte giovani donne in Italia si trovano a dover affrontare un vero e proprio calvario a causa dell’endometriosi, una patologia che spesso viene sottovalutata e non riconosciuta. I sintomi, tra cui il dolore pelvico acuto durante il ciclo mestruale, costringono le ragazze a saltare la scuola, a rinunciare a praticare sport e a limitare le uscite con gli amici. Secondo recenti studi, il 64% delle ragazze che soffrono di dolore pelvico legato al ciclo mestruale potrebbe già essere affetto da endometriosi, ma ignora la sua condizione.
Il dolore mestruale e l’impatto sull’istruzione
Una review condotta dall’University College di Londra e dall’Università di Birmingham, pubblicata nel 2025 sul Journal of Pediatric & Adolescent Gynecology, ha rivelato che le giovani donne con dolore mestruale cronico, tra i 10 e i 25 anni, presentano un’incidenza di endometriosi nel 60% dei casi. I dati raccolti da 19 studi tra il 2011 e il 2019 hanno dimostrato che le ragazze affette perdono in media 19 giorni di scuola all’anno a causa di questa condizione. La società tende a minimizzare il dolore mestruale, ignorando il suo potenziale impatto debilitante sulla vita quotidiana.
L’appello di un esperto
Marcello Ceccaroni, Direttore del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’IRCCS Negrar, ha lanciato un appello forte e chiaro: “Soffrire non è normale”. Secondo Ceccaroni, è fondamentale che le giovani donne si ribellino all’idea di dover sopportare il dolore e che non accettino diagnosi superficiali dai medici. La rassegnazione può ritardare la diagnosi di endometriosi fino a tre volte, aggravando la situazione. Ceccaroni ha sviluppato una tecnica chirurgica mini invasiva, recentemente premiata dalla Società Mondiale di Chirurgia Laparoscopica Ginecologica, che ha dimostrato di ridurre drasticamente le disfunzioni pelviche e migliorare la qualità della vita delle pazienti.
La natura dell’endometriosi
L’endometriosi è caratterizzata dalla crescita anomala di tessuto simile all’endometrio, che riveste la cavità uterina, al di fuori della sua sede naturale. Questo fenomeno causa dolori intensi e può compromettere la fertilità nel 30% dei casi. Attualmente, circa 3 milioni di donne in Italia e oltre 150 milioni nel mondo convivono con questa malattia, spesso senza una diagnosi adeguata e con ritardi che possono arrivare fino a 10 anni.
Innovazioni nel trattamento chirurgico
La tecnica “nerve-sparing” sviluppata all’IRCCS Negrar, conosciuta a livello internazionale come ‘Negrar Method‘, rappresenta un significativo passo avanti nel trattamento dell’endometriosi. Questa procedura, frutto di oltre 20 anni di studi anatomici, permette di mantenere il maggior numero possibile di fibre nervose durante l’intervento chirurgico, riducendo il rischio di disfunzioni post-operatorie dal 37% al 4%. Ceccaroni sottolinea che questo approccio non solo migliora l’esito chirurgico, ma cambia anche la storia clinica delle pazienti, consentendo loro di recuperare una vita normale.
Impegno per la ricerca e la formazione
Claudio Cracco, amministratore delegato dell’IRCCS di Negrar, ha dichiarato che il centro è impegnato da oltre due decenni nella ricerca e nella formazione specialistica per migliorare le cure per l’endometriosi. Il centro è riconosciuto come uno dei più attivi al mondo, con oltre 1300 interventi all’anno e 15.000 pazienti trattate, provenienti per il 70% da altre regioni e dall’estero. Dal 2019, l’IRCCS Negrar è diventato un centro di riferimento regionale per la cura dell’endometriosi, contribuendo a una maggiore consapevolezza e sostegno per chi è affetto da questa malattia.