Dolomiti Ambiente: la seconda asta per le quote si conclude senza offerte

BELLUNO – La situazione della società Dolomiti Ambiente si complica ulteriormente, con la recente notizia che la seconda asta per la vendita delle sue quote, detenute dall’ente Provincia, è andata deserta. Le quote in questione, pari al 92,39%, non hanno attirato alcun acquirente, mentre la parte residua appartiene ai Servizi Integrati Belluno (Sib). Quest’ultima è stata costituita il 1 gennaio 2025 dalla fusione tra Bim Gsp e Bim Infrastrutture e ha il diritto di prelazione, diritto che non è stato esercitato neanche durante la prima asta, anch’essa andata deserta.

L’ottimismo della vigilia

Nei mesi antecedenti alla gara, si era assistito a un susseguirsi di dichiarazioni positive riguardo la salute finanziaria della società, che ha chiuso il 2024 con un bilancio in attivo. Recentemente, Dolomiti Ambiente ha ottenuto l’appalto per due dei quattro lotti relativi allo smaltimento dell’umido raccolto dalla Belluno Holding. Questa aggiudicazione ha visto una significativa riduzione della tariffa, che è passata da 110 euro a tonnellata a 61 euro.

Interrogativi sulla gestione

Tuttavia, sorgono interrogativi legittimi: perché non si è potuto fare prima, alleviando così il peso delle bollette per i contribuenti? Questa domanda è stata sollevata dall’ex presidente di Bellunum, Luca Dalle Mule, e dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, il quale ha sempre sottolineato i costi eccessivi praticati da Dolomiti Ambiente in un contesto regionale dove gli impianti di trattamento dei rifiuti sono in cerca di materiale da gestire.

Attesa di risposte

La situazione attuale pone interrogativi sulla gestione delle risorse e sull’efficienza dei servizi offerti, mentre i cittadini attendono risposte chiare e soluzioni concrete per un servizio che, al momento, sembra non soddisfare le aspettative.

Eleonora Berlutti:
whatsapp