
La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha presentato una riforma radicale che promette di trasformare il sistema di accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia. Durante il suo intervento in Aula alla Camera, avvenuto il 15 gennaio 2025, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, definendola una “rivoluzione copernicana” e un “salto quantico irrimandabile” per il settore educativo. La riforma, che sarà applicata già dall’anno accademico 2025-2026, prevede l’eliminazione del numero chiuso attualmente in vigore.
Modifiche significative all’accesso universitario
Bernini ha criticato il “test generale generico”, che ha descritto come una pratica costosa e poco efficace, e ha annunciato l’introduzione di un “semestre caratterizzante”. Questo nuovo approccio consentirà agli studenti di prepararsi e formarsi in modo adeguato, sviluppando così una maggiore capacità di scelta. La graduatoria per l’accesso ai corsi di laurea sarà basata su crediti formativi certificati, utilizzabili anche per materie affini. Questo cambiamento mira a ridurre il fenomeno del “turismo universitario forzato”, che ha costretto molti studenti a cercare opportunità all’estero per rientrare in Italia con modalità non sempre compatibili con l’offerta formativa nazionale.
La ministra ha affermato che “queste patologie non esisteranno più”, promettendo di combattere il mercato clandestino dei test e il turismo formativo forzato. Ha ribadito che il “test a crocette” non avrà più spazio nel nuovo sistema e che il numero chiuso, nella forma attuale, verrà abolito.
Aumento dei posti disponibili per gli studenti
Nel suo discorso, Bernini ha anche annunciato un incremento di 30.000 posti nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, con l’intenzione di continuare ad espandere l’offerta nei prossimi anni. Questo aumento è parte di una strategia più ampia per garantire un accesso più equo e diretto ai corsi di studio, in risposta alle crescenti esigenze del settore sanitario.
Infine, la ministra ha promesso di accelerare il processo di approvazione dei decreti delegati attuativi della riforma, affinché i membri dell’Aula abbiano il tempo necessario per analizzarli e contribuire al loro perfezionamento. La riforma rappresenta un cambiamento significativo nel panorama educativo italiano, con l’obiettivo di migliorare l’accesso e la qualità della formazione in ambito medico.