Aumento dei disturbi alimentari: cresce il numero di casi gravi tra i giovani in occasione della Giornata nazionale del fiocchetto lilla

I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione continuano a rappresentare un fenomeno in crescita all’interno della società italiana, colpendo in particolare i più giovani. Queste problematiche si manifestano in forme sempre più gravi e precoci, come evidenziato in vista della Giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare, che si celebra il 15 marzo 2025.

La diffusione dei disturbi alimentari in Italia

Sebbene non esistano dati ufficiali completi, le stime epidemiologiche indicano che in Italia circa 3,5 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari, tra cui anoressia nervosa, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata. Le donne sono le più colpite, con una prevalenza che raggiunge fino a nove volte quella degli uomini. La situazione è allarmante, considerando anche l’anticipazione dell’età di insorgenza, che si attesta intorno agli 8-9 anni. Alcuni studi segnalano una nuova diagnosi ogni 100.000 bambini in questa fascia d’età.

Questi trend sono confermati dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove si registra non solo un incremento delle diagnosi, ma anche una maggiore gravità dei disturbi, soprattutto tra i pazienti più giovani. Dal 2020, l’Unità operativa semplice di Anoressia e disturbi alimentari ha evidenziato un aumento del 38% nelle attività cliniche, con i day hospital che sono passati da 1.820 nel 2020 a 2.420 nel 2024. Parallelamente, le nuove diagnosi sono aumentate del 64%, passando da 138 nel 2019 a 226 nel 2024.

Un quadro preoccupante tra i più giovani

L’analisi dei dati mostra anche un significativo aumento dei nuovi accessi tra le fasce d’età più giovani, in particolare tra i minori di 10 anni e quelli di 11-13 anni, con un incremento del 50% tra il 2019 e il 2020, passando da 59 a 89 nuovi casi. Valeria Zanna, responsabile dell’Unità operativa, sottolinea che un recente studio condotto dal suo team ha rivelato un’evoluzione preoccupante dei disturbi alimentari. I pazienti più giovani presentano quadri psicopatologici più gravi, sia dal punto di vista della sintomatologia alimentare che delle caratteristiche psicologiche associate. Inoltre, i nuclei familiari di questi pazienti mostrano una maggiore sofferenza, con difficoltà comunicative e una fragilità emotiva accentuata.

Strategie di recupero e approcci personalizzati

Un ulteriore studio realizzato dal Centro per la cura dei disturbi alimentari di Villa Miralago di Varese, in collaborazione con l’Università di Milano, pubblicato sulla rivista Nutrients, evidenzia che non esiste una strategia nutrizionale unica per il recupero delle persone con disturbi alimentari. Ileana Terruzzi, professore associato in scienza dell’alimentazione presso l’Università degli Studi di Milano, spiega che è fondamentale un approccio flessibile e adattivo, in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ciascun paziente durante le diverse fasi del recupero. Questo studio mette in risalto l’importanza di sviluppare strategie nutrizionali personalizzate, piuttosto che applicare un protocollo rigido e standardizzato.

La crescente incidenza dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, insieme alla loro gravità, rende cruciale un intervento tempestivo e mirato, sia a livello clinico che sociale.

Eleonora Berlutti: