Ambiente: un gruppo di volontari triestini ripulisce i fondali di Punta Sottile

Sette subacquei esperti, supportati da tre associazioni locali e dal Comune di Trieste, hanno effettuato un’importante operazione di recupero sotto il mare di Punta Sottile. L’8 marzo 2025, i volontari hanno rimosso un cassonetto dei rifiuti e una quindicina di reti da pesca, oggetti che erano stati trascinati dai fondali a causa della violenta mareggiata che aveva colpito la costa triestina nel novembre 2023.

Operazione di recupero a Punta sottile

L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di L’Altritalia Ambiente (sezione di Trieste), A.S.D. Sub Sea Club Trieste e Healthy Seas Ghost Diving Adriatic, tutte organizzazioni impegnate nella salvaguardia dell’ambiente marino. I sette subacquei, equipaggiati con muta stagna e scooter subacquei, hanno affrontato la sfida di riportare in superficie il cassonetto, situato a circa 200 metri dalla costa e a una profondità di 12 metri. Massimiliano Licen, Presidente dell’A.S.D. Sub Sea Club Trieste, ha sottolineato l’importanza della sicurezza in operazioni di questo tipo, evidenziando che solo sommozzatori con esperienza sono stati selezionati per il compito.

La mareggiata del novembre 2023 ha causato danni significativi, portando sul fondale tonnellate di rifiuti, tra cui attrezzature balneari, metalli e pietre, alterando drasticamente l’ecosistema locale. Anche la costa di Muggia ha subito danni, con strade da riparare e un ambiente marino da recuperare.

Rifiuti fantasma e impatto ambientale

La problematica dei rifiuti marini, in particolare delle attrezzature da pesca abbandonate, è di grande rilevanza. Questi materiali, noti come “reti fantasma”, continuano a causare danni alla fauna marina intrappolando pesci e danneggiando habitat naturali come la posidonia e la gorgonia. Nel tratto di mare di Punta Sottile, le reti utilizzate per la coltivazione dei mitili hanno contribuito all’inquinamento del fondale.

Adriano Toffoli, Consigliere Nazionale di L’Altritalia Ambiente, ha espresso soddisfazione per il successo dell’operazione, sottolineando l’impegno costante dell’associazione nella pulizia e monitoraggio dei fondali del Golfo di Trieste. Le attività di recupero non si limitano ai mesi estivi, ma proseguono anche durante l’inverno, con interventi regolari per la rimozione dei rifiuti.

Maurizio Grbac, direttore del progetto Ghost Diving Adriatic, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le diverse organizzazioni per la protezione del mare. Le reti fantasma rappresentano una minaccia persistente per la vita marina, e ogni intervento di recupero è un passo verso la salvaguardia degli ecosistemi marini.

Impegno delle istituzioni locali

Il Comune di Muggia ha accolto con favore l’iniziativa, ringraziando le associazioni per il loro costante impegno. L’assessore all’Ambiente, Elisabetta Steffè, ha sottolineato l’importanza di continuare a organizzare eventi di pulizia, in attesa di finanziamenti regionali per affrontare la crisi ambientale. La situazione attuale richiede un’azione collettiva e proattiva per ripristinare la salute dei fondali marini e migliorare l’habitat del golfo.

Questa operazione di recupero rappresenta un esempio di come le comunità locali possano unirsi per affrontare le sfide ambientali e lavorare per un futuro più sostenibile. Con iniziative simili, si spera di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della preservazione degli ecosistemi marini.

Eleonora Berlutti:
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