
«Con il fondamentale supporto della scienza, il multilateralismo e il dialogo tra i popoli possono portare risultati concreti e tangibili per il benessere del Pianeta e delle persone». Queste sono le parole con cui il WWF ha commentato uno studio condotto da Peidong Wang, ricercatore dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts, e recentemente pubblicato sulla rivista Nature. Il report ha evidenziato come il buco dell’ozono si stia richiudendo grazie alla riduzione dei CFC, i gas clorofluorocarburi utilizzati in passato come refrigeranti nei frigoriferi, la cui produzione è stata vietata nel 1987. Questa scoperta rappresenta una notizia positiva, che si è affiancata ai lavori della Cop16 biodiversità di Roma, la sedicesima conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che ha avuto luogo dal 24 al 27 febbraio 2025.
Durante i tre giorni di negoziati, i rappresentanti dei vari governi hanno siglato un accordo per mobilitare risorse finanziarie destinate alla protezione della biodiversità. L’intesa, raggiunta nella serata del 27 febbraio presso la sede della FAO, ha dimostrato come, nonostante un contesto geopolitico sempre più instabile e la crescente diffusione del negazionismo climatico, sia possibile affrontare le sfide globali legate alla crisi ambientale attraverso soluzioni condivise tra Stati e popolazioni.
Coraggio per la transizione ecologica
Per accelerare la transizione ecologica, è necessario un rinnovato coraggio, puntando sulla centralità dell’ambiente e della scienza nell’agenda diplomatica dei prossimi anni. «Solo investendo in soluzioni sostenibili e adottando comportamenti responsabili, sia a livello collettivo che individuale, possiamo affrontare le sfide ambientali, che spaziano dal cambiamento climatico alla perdita della biodiversità», ha affermato il WWF. L’organizzazione sottolinea che questa è l’unica via percorribile per garantire un futuro sicuro e vivibile per le generazioni a venire.
La necessità di un impegno collettivo e di azioni concrete è più che mai attuale. Il WWF invita a riflettere sull’importanza di un approccio integrato, che unisca scienza, politica e società civile nella lotta contro le minacce ambientali. Solo attraverso un’azione coordinata e determinata si potrà sperare di invertire la rotta e proteggere il nostro Pianeta per le generazioni future.