
Dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione russa in Ucraina, il conflitto ha causato un impatto devastante non solo in termini umanitari, ma anche ambientali. Le emissioni di carbonio generate dalle azioni belliche, incendi e distruzioni ammontano a 230 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Questo dato, emerso da uno studio dell’associazione non-profit Initiative on GHG Accounting of War, evidenzia il notevole contributo del conflitto al cambiamento climatico, con pesanti conseguenze per l’ambiente.
Emissioni record dovute al conflitto
La guerra in Ucraina ha portato a un aumento significativo delle emissioni di gas serra. Nel 2024, anno che ha registrato temperature record, gli incendi incontrollati hanno avuto un ruolo cruciale in questo aumento. Secondo il rapporto dell’Initiative on GHG Accounting of War, le emissioni di gas serra sono cresciute del 30% nell’ultimo anno, raggiungendo livelli equivalenti a quelli combinati di Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Tra le principali fonti di queste emissioni, si evidenziano i bombardamenti e le operazioni militari, che da sole hanno generato circa 81 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Le attività di ricostruzione necessarie a seguito delle devastazioni hanno contribuito con 62,2 milioni di tonnellate, mentre gli incendi, causati anche dal conflitto, hanno prodotto quasi 50 milioni di tonnellate di emissioni.
Il 2024: un anno di incendi devastanti
Il 2024 ha segnato un drammatico incremento degli incendi forestali in Ucraina, con oltre 92.1 mila ettari andati in fumo, un dato che supera di gran lunga le statistiche degli anni precedenti. Questi incendi hanno contribuito con 25.8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente alle emissioni totali. Secondo l’analisi condotta da Lennard de Klerk, l’aumento delle temperature e la siccità nelle regioni orientali dell’Ucraina hanno reso il territorio particolarmente vulnerabile. Le operazioni di spegnimento, ostacolate dal conflitto, hanno reso gli incendi difficili da controllare. De Klerk sottolinea come il 2024 sia stato l’anno in cui il clima e la guerra si siano intrecciati, portando a una devastazione senza precedenti.
Responsabilità e impatti economici
Il rapporto dell’Initiative on GHG Accounting of War attribuisce la responsabilità delle emissioni alla Federazione Russa, stimando i danni climatici a oltre 42 miliardi di dollari statunitensi. Questo calcolo si basa sull’applicazione di un costo sociale del carbonio di 185 dollari per tonnellata di CO2 equivalente. Nonostante le sanzioni economiche, l’Unione Europea ha continuato ad acquistare combustibili fossili dalla Russia, con un importo di 21,9 miliardi di euro nel corso dell’ultimo anno, mentre ha fornito 18,7 miliardi di euro di aiuti finanziari all’Ucraina. Questo scenario evidenzia la complessità della situazione, con l’Europa ancora fortemente dipendente dalle risorse energetiche russe, nonostante i tentativi di transizione energetica.
La guerra in Ucraina, quindi, non ha solo devastato il territorio e causato perdite umane, ma ha anche avuto un impatto ambientale significativo, contribuendo a un aumento delle emissioni di gas serra che avrà ripercussioni a lungo termine sul cambiamento climatico.