Sostenibilità e ambiente: dalla Svezia un riso innovativo per il pianeta

Nella lotta contro il cambiamento climatico, ogni innovazione che possa ridurre significativamente le emissioni di gas serra riveste un’importanza cruciale. In particolare, il metano (CH4) ha un potenziale di riscaldamento globale (GWP) da 25 a 30 volte superiore rispetto alla CO2 in un arco temporale di 100 anni, e addirittura 80-100 volte superiore in un periodo di 20 anni. Pertanto, è fondamentale ridurre le sue emissioni il prima possibile. Ma quale ruolo gioca il riso in questa problematica? Questo cereale, alla base dell’alimentazione di circa 3,5 miliardi di persone nel mondo, contribuisce per circa il 12% delle emissioni globali di metano. È importante sottolineare che non è il riso stesso a generare il gas, ma piuttosto le condizioni in cui viene coltivato.

Le risaie e il metano

Le risaie sono ambienti umidi, caratterizzati da un ristagno d’acqua e dalla formazione di uno strato di humus anaerobico, privo di ossigeno. In queste condizioni, i batteri anaerobi decompongono la materia organica producendo metano. Poiché modificare le abitudini alimentari di quasi metà della popolazione mondiale è un’impresa ardua, si è cercato di trovare soluzioni per limitare la produzione di metano nelle coltivazioni di riso.

Ricerca sull’emissione di metano nel riso

Un team di ricercatori dell’Università Svedese di Scienze Agrarie ha focalizzato la propria attenzione sull’individuazione dei meccanismi che governano la produzione di metano nel riso. Attraverso un confronto tra le varietà Susiba2, un OGM a basse emissioni, e Nipponbare, una varietà non OGM a emissioni medie, è emerso che Susiba2 presenta una minore produzione di fumarato, un composto che sembra stimolare i microbi produttori di metano, e una maggiore produzione di etanolo, che invece ne inibisce la formazione.

Nuove varietà di riso per ridurre le emissioni

Sulla base di queste osservazioni, è stata sviluppata una nuova varietà di riso, denominata LFHE (Low Fumarate High Ethanol), ottenuta attraverso l’incrocio di una varietà ad alta resa con la Heijing, nota per le sue basse emissioni di metano. La varietà LFHE produce essudati radicali con una combinazione vantaggiosa di basso contenuto di fumarato e alto contenuto di etanolo, portando a una significativa riduzione delle emissioni di metano. In effetti, si stima che l’emissione di metano si riduca fino al 70%. Tuttavia, il successo di questa innovazione dipenderà dal sostegno dei governi e dalla disponibilità degli agricoltori ad adottare queste nuove varietà.

Innovazioni per un futuro sostenibile

La questione della sostenibilità agricola e della lotta al cambiamento climatico continua a essere al centro dell’attenzione globale, e innovazioni come questa rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile.

Eleonora Berlutti: