
Un intervento chirurgico di grande complessità ha avuto luogo il 5 gennaio 2025 presso l’ospedale Molinette di Torino, salvando la vita di un uomo di 55 anni. Il paziente, affetto da un timoma di venti centimetri che comprimeva il polmone sinistro e invadeva il cuore, aveva ricevuto rifiuti da diversi centri medici, i quali avevano giudicato troppo elevato il rischio dell’operazione. La squadra di chirurghi toracici e cardiochirurghi, guidata dal dottor Massimo Boffini, ha affrontato una sfida notevole, aprendo completamente il torace e la cavità pleurica, e accedendo anche al pericardio per raggiungere le strutture vascolari più profonde.
Intervento chirurgico di alta specializzazione
L’ospedale Molinette di Torino si distingue come un centro di riferimento a livello nazionale ed europeo per le patologie del timo. Durante l’operazione, il team ha collaborato in modo sinergico, con il supporto dell’anestesista Tommaso Pierani e dei medici specializzandi Gerlando Mallia e Filippo Terrando, oltre al personale infermieristico di cardiochirurgia. Gli specialisti hanno messo in atto un meticoloso isolamento dei vasi sanguigni, come spiegato dal dottor Paraskevas Lyberis, il quale ha sottolineato che sia il tumore che il polmone sinistro, ormai non funzionante, sono stati rimossi in sicurezza. Anche il diaframma, coinvolto dalla malattia, è stato in parte asportato e ricostruito.
Innovativo posizionatore cardiaco
Il dottor Boffini ha illustrato l’utilizzo di un innovativo posizionatore cardiaco, un dispositivo che mantiene il cuore in posizione verticale durante l’intervento. Questo strumento ha permesso di operare senza l’ausilio della circolazione extracorporea, facilitando l’accesso alle vene polmonari di sinistra, che necessitavano di sutura per la rimozione della massa tumorale.
La testimonianza del paziente
Il paziente, originario di Como, ha raccontato la sua esperienza, evidenziando le difficoltà nel trovare un ospedale disposto a eseguire l’intervento. Dopo aver visitato vari centri, ha scoperto l’ospedale Molinette grazie all’aiuto di sua moglie, attiva in associazioni per pazienti con tumori rari. L’uomo ha spiegato che, nonostante le cure e la chemioterapia, il suo stato di salute era peggiorato, e la visita di un esperto di neoplasie timiche a Bergamo gli ha fatto comprendere che la chemio non era la soluzione.
Dopo l’operazione, il paziente ha trascorso due giorni in terapia intensiva, seguiti da altri due in subintensiva e dieci nel reparto di chirurgia toracica. Attualmente si trova in una clinica associata all’ASL in provincia di Torino, dove prosegue la riabilitazione. Sebbene sia ancora debilitato e abbia difficoltà a camminare e respirare, esprime gratitudine per l’intervento, definito salvavita, e sottolinea l’importanza dei controlli e delle cure necessarie nel periodo post-operatorio. Il dottore e il suo team hanno dimostrato grande competenza nel progettare l’operazione in meno di un mese, credendo fermamente nella possibilità di un esito positivo.