Più della metà degli italiani soffre di disturbi intestinali e ignora il microbiota

Un’indagine condotta da Opinium per Activia ha rivelato che nel 2025, circa il 50% degli italiani sperimenta disturbi intestinali almeno una volta al mese. I risultati, presentati oggi a Milano durante l’evento “Innovazione e benessere: il microbiota al centro”, evidenziano una maggiore incidenza di questi disturbi tra le donne, con una percentuale del 57%, e tra i giovani, che raggiungono il 60%. Tuttavia, più della metà della popolazione non ha familiarità con il concetto di microbiota intestinale, un complesso ecosistema composto da oltre 100 trilioni di microrganismi che abitano il nostro intestino, e non sa come prendersene cura.

Disturbi intestinali e consapevolezza

L’indagine ha messo in luce che il gonfiore addominale è il disturbo più comune, colpendo il 41% dei partecipanti, seguito dalla stitichezza, che riguarda il 28% degli intervistati, e dallo stress, che affligge il 27%. Questi problemi sono spesso attribuibili a cattive abitudini alimentari e a uno stile di vita poco salutare. Un dato preoccupante è che meno della metà degli italiani, precisamente il 44%, è a conoscenza del microbiota intestinale, mentre circa il 40% ignora come prendersene cura. Inoltre, il 45% degli italiani desidera migliorare la salute del proprio intestino, ma non ha idea di come procedere, una situazione che è particolarmente evidente tra i giovani di età compresa tra 18 e 34 anni, con una percentuale che raggiunge il 54%.

Informazioni errate e iniziative di sensibilizzazione

Un ulteriore aspetto emerso dall’indagine è che oltre un quinto degli intervistati, il 22%, ha dichiarato di aver ricevuto informazioni errate riguardo alla salute intestinale. Per affrontare questa problematica e migliorare le conoscenze degli italiani, Activia ha lanciato un questionario online composto da 34 domande. Questo strumento, denominato Tracker del microbiota intestinale, è stato scientificamente validato e mira a sensibilizzare la popolazione sui fattori che influenzano il microbiota intestinale. Giovanni Barbara, Ordinario di Gastroenterologia all’Università degli Studi di Bologna e Direttore della Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola di Bologna, ha spiegato che il questionario offre una prima valutazione dello stato di benessere intestinale, prendendo in considerazione vari aspetti dello stile di vita come alimentazione, sonno, stress e attività fisica. Barbara ha sottolineato l’importanza di adottare comportamenti mirati per migliorare la salute intestinale, un passo fondamentale per il benessere generale.

Eleonora Berlutti:
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