
Roma, 21 febbraio 2025 – Tre anni fa, l’Italia ha compiuto un passo significativo con la modifica dell’articolo 9 della Costituzione, introducendo per la prima volta la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Questa riforma ha posto un forte accento sulla responsabilità verso le future generazioni e la protezione degli animali. Tuttavia, secondo Alfonso Pecoraro Scanio, ex Ministro dell’Ambiente e attuale Presidente della Fondazione UniVerde, non basta modificare un articolo costituzionale per garantire un cambiamento reale. È essenziale che questi principi vengano applicati concretamente e che il quadro normativo di Stato, Regioni e Comuni venga aggiornato in linea con la nuova Costituzione.
Necessità di azioni immediate
Pecoraro Scanio ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla necessità di azioni immediate da parte delle istituzioni. Ha affermato che il Parlamento e il Governo devono istituire urgentemente una commissione dedicata all’aggiornamento delle leggi nazionali, affinché queste riflettano il nuovo orientamento costituzionale. L’ex Ministro ha sottolineato che se la Costituzione richiede una maggiore attenzione verso la tutela dell’ambiente e della salute, come evidenziato dalla recente riforma dell’articolo 41, è fondamentale che anche le normative siano coerenti con tali principi.
Impegno dei Comuni italiani
In aggiunta, Pecoraro Scanio ha voluto riconoscere l’impegno di numerosi Comuni italiani che, rispondendo all’appello della Fondazione UniVerde e della Rete dei Comuni Sostenibili, hanno già iniziato a rivedere i propri statuti per allinearsi ai nuovi principi costituzionali. Alcuni di questi enti locali hanno già intrapreso azioni concrete, ma secondo l’ex Ministro è necessaria una spinta decisiva affinché tutti i Comuni recepiscano queste modifiche nei propri regolamenti, rendendo così la tutela dell’ambiente un obiettivo prioritario.
Transizione eco-digitale
Infine, Pecoraro Scanio ha messo in evidenza che non è possibile realizzare una vera transizione eco-digitale, ovvero un processo di trasformazione ecologica e digitale, senza un impegno serio verso la tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. Ha avvertito che non possiamo lasciare alle future generazioni un pianeta in condizioni di invivibilità e ha esortato a un’azione determinata affinché i principi costituzionali si traducano in realtà all’interno della legislazione e della governance del Paese.