
È stato recentemente pubblicato il nono volume della serie “I quaderni della Selva”, intitolato “Ambiente e biodiversità della Val di Bove e della Val di Panico nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini“. Questo lavoro, che rappresenta il risultato di un lungo percorso di studi e ricerche, ha coinvolto un ampio gruppo di esperti, tra cui laureandi, dottorandi, assegnisti, tecnici del Parco e ricercatori delle università di Ancona, Camerino e Teramo. La realizzazione del volume ha richiesto oltre vent’anni di impegno, durante i quali si sono registrate anche due perdite significative: la scomparsa di Silvia Zitti nel 2020, docente di Biologia vegetale ed etnobotanica, e la dipartita di Edoardo Biondi nel 2024, cofondatore della Facoltà di Agraria dell’Università di Ancona.
Collaborazioni e contributi significativi
Il volume è frutto della collaborazione tra il Cai – gruppo regionale Marche, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Camerino, supportati dal centro di ricerche Floristiche delle Parche (PU) e dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Tra i redattori, si distinguono tre esperti originari di Macerata: Bruno Olivieri, presidente del Cai Marche, il geologo e fotografo Andrea Antinori e il botanico Fabio Taffetani, coordinatore scientifico del progetto. Olivieri sottolinea come il Monte Bove sia da sempre considerato un simbolo della montagna, evidenziando l’importanza di divulgare le peculiarità naturali di questo territorio per promuovere una frequentazione consapevole e rispettosa.
Antinori ha curato la sezione dedicata alla geomorfologia, descrivendo le caratteristiche geologiche e la modellazione geomorfologica del gruppo del Monte Bove. Il suo studio si estende oltre il Monte Bove stesso, includendo l’intera area compresa tra la valle dell’Ussita e l’alta valle del Nera, con le cime del Monte Bove Nord (2112 m), Monte Bove Sud (2169 m) e Monte Bicco (2052 m). Questo approccio multidisciplinare fornisce una visione completa delle dinamiche naturali della zona.
Tematiche affrontate nel volume
Il volume affronta diverse tematiche cruciali, tra cui l’analisi floristica, la vegetazione e il paesaggio vegetale, la gestione pastorale, la reintroduzione del camoscio e la conservazione della biodiversità. Taffetani evidenzia come i risultati delle ricerche pubblicate rappresentino una base solida per comprendere le potenzialità naturali della Val di Bove e le opportunità di gestione conservativa. Questi studi sono essenziali per garantire la salvaguardia di un ambiente così ricco e variegato, promuovendo al contempo pratiche di gestione sostenibile.
Il volume non solo si presenta come un’importante risorsa per studiosi e appassionati, ma mira anche a sensibilizzare il pubblico sulla necessità di preservare e valorizzare il patrimonio naturale della Val di Bove e delle aree circostanti. Con un approccio scientifico e un forte impegno per la conservazione, questo lavoro rappresenta un contributo significativo al sapere ambientale e alla tutela della biodiversità nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.