
Il panorama delle donazioni tra genitori e figli nel 2025 - (biopianeta.it)
Un passo significativo verso un sistema fiscale più equo e accessibile, che promuove la solidarietà intergenerazionale
L’anno 2025 segna un importante cambiamento nelle normative fiscali riguardanti le donazioni tra genitori e figli in Italia. Con l’entrata in vigore della riforma fiscale del 2024, sono stati introdotti nuovi meccanismi e semplificazioni che promettono di rendere più agevole e vantaggioso il processo di donazione. Questo articolo esplorerà in dettaglio le novità, i vantaggi e le implicazioni di queste modifiche, fornendo una panoramica completa.
Queste semplificazioni possono incentivare le famiglie a considerare le donazioni come un’opzione strategica per la pianificazione patrimoniale, promuovendo una cultura del trasferimento dei beni in vita, piuttosto che attendere la successione.
Cosa cambia per le donazioni tra genitori e figli
A partire dal 1° gennaio 2025, le procedure relative alle donazioni tra genitori e figli subiscono una revisione significativa. Una delle novità più rilevanti è la cancellazione del coacervo successorio. In precedenza, le donazioni effettuate in vita dal de cuius venivano considerate parte dell’asse ereditario al momento della successione, con la conseguente necessità per i beneficiari di restituire tali beni. Ora, con la nuova normativa, i beni donati ai figli dai genitori durante la loro vita non rientrano più nell’asse ereditario. Questo cambiamento offre una maggiore tranquillità ai genitori che desiderano trasferire il patrimonio ai propri figli senza il timore di complicazioni future.

Inoltre, le aliquote dell’imposta sulle donazioni rimangono invariate, continuando a dipendere dal grado di parentela tra donante e ricevente. Tuttavia, il vero vantaggio risiede nell’esenzione dall’imposta per le donazioni considerate di utilità, come quelle legate a servizi resi o tradizioni familiari, incluse le regalie in occasione di eventi speciali. Questo significa che i genitori possono effettuare donazioni per occasioni come matrimoni o lauree senza incorrere in oneri fiscali, rendendo più semplice la gestione dei trasferimenti patrimoniali.
Un altro aspetto importante è che le donazioni di modesto valore sono esenti da imposta, mentre l’imposta continua ad applicarsi solo alle donazioni a titolo remunerativo, come quelle effettuate in riconoscimento di meriti o per una speciale ricompensa. Questa distinzione è cruciale perché consente ai genitori di supportare i propri figli senza doversi preoccupare eccessivamente delle implicazioni fiscali.
Una delle principali innovazioni è l’introduzione dell’autoliquidazione per il calcolo e il versamento delle imposte di successione e donazione. Questo significa che i figli che ricevono donazioni dai genitori possono ora gestire autonomamente tutte le pratiche fiscali senza dover ricorrere a commercialisti o altri professionisti. La possibilità di autoliquidare l’imposta non solo semplifica il processo, ma consente anche di risparmiare sui costi di consulenza.
In caso di errori o discrepanze nel calcolo dell’imposta, il Fisco potrà richiedere un’imposta aggiuntiva, nota come imposta complementare, eliminando la tassa suppletiva, che rappresentava un ulteriore onere per i contribuenti. Questa semplificazione burocratica è un passo avanti significativo nel rendere il sistema fiscale più accessibile e meno gravoso per le famiglie italiane.
Un altro punto cruciale riguarda le donazioni indirette legate all’acquisto di immobili. Se un genitore effettua un bonifico al figlio per l’acquisto di una casa e la compravendita è formalizzata attraverso un rogito notarile, non sussiste l’obbligo di pagamento dell’imposta di registro o dell’imposta sulle donazioni, a condizione che l’importo non superi la franchigia prevista di un milione di euro. Questa disposizione rappresenta una significativa opportunità per le famiglie che desiderano facilitare l’acquisto della prima casa ai propri figli, rendendo il processo meno oneroso dal punto di vista fiscale.