
Le piante da appartamento si rivelano un valido alleato nella lotta contro l’inquinamento atmosferico, dimostrando la capacità di ridurre fino al 20% l’anidride carbonica presente in ambienti chiusi come case, scuole, uffici e ospedali. Inoltre, contribuiscono a diminuire del 15% la concentrazione di polveri sottili PM 2,5, migliorando così la qualità della vita e avendo un impatto positivo sulla salute umana. Questi dati sono emersi durante l’evento Myplant & Garden, che si è tenuto a Milano Rho nel 2025, una delle manifestazioni più significative per i professionisti del settore verde.
Le piante come “salva polmoni”
Le piante da appartamento, definite come vere e proprie “salva polmoni”, non solo abbelliscono gli spazi interni, ma svolgono anche un ruolo cruciale nel migliorare la qualità dell’aria. Tra le varietà più efficaci contro l’inquinamento negli ambienti chiusi si possono citare la Sansevieria, la Yucca, la Camadorrea, la Schefflera, il Pothos, la Diffenbacchia, lo Spatifillo e l’Anturium. Queste piante sono in grado di prevenire la “Sindrome dell’edificio malato”, che può causare mal di testa e problemi respiratori.
Allo stesso modo, alcune specie arboree come la Betulla, il Cerro, il Ginkgo Biloba, il Tiglio, il Bagolaro, l’Olmo campestre, il Frassino comune e l’Ontano nero, contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria nelle città. Secondo un’analisi condotta da Coldiretti, una pianta adulta è capace di assorbire tra i 100 e i 250 grammi di polveri sottili, mentre un ettaro di piante può trattenere annualmente fino a 20.000 chili di anidride carbonica. Questo non solo aiuta a ridurre l’inquinamento, ma contribuisce anche a mantenere temperature più basse negli ambienti urbani.
Il florovivaismo italiano e la sostenibilità
Il settore del florovivaismo italiano gioca un ruolo fondamentale nella salvaguardia della salute e dell’ambiente, come evidenziato dalla crescente attenzione verso pratiche sostenibili. Nonostante le sfide legate all’aumento dei costi e ai cambiamenti climatici, gli operatori del settore stanno implementando soluzioni innovative. L’utilizzo di biomasse per il riscaldamento delle serre, l’installazione di impianti fotovoltaici per il raffrescamento e l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua attraverso il sistema “flusso/riflusso” sono solo alcune delle iniziative adottate.
Inoltre, l’uso di materiale legnoso a chilometro zero nel substrato di coltivazione, in sostituzione della torba e della fibra di cocco, rappresenta un passo importante verso la sostenibilità. Si stanno anche sviluppando vasi compostabili realizzati in Mater-Bi, una bioplastica derivata dal mais, grazie alla ricerca condotta da Novamont.
Il futuro del verde urbano in Italia
La necessità di ridurre l’inquinamento e affrontare i cambiamenti climatici richiede interventi strutturali nel modo in cui si sviluppano le città. Mauro Bianco, Presidente di Coldiretti Alessandria, ha sottolineato l’importanza di ripensare lo spazio urbano per favorire la diffusione del verde, sia pubblico che privato. Attualmente, in Italia, la disponibilità di verde urbano per ogni abitante è di soli 32,5 metri quadrati, una situazione allarmante per le grandi città.
Roberto Bianco, Direttore di Coldiretti Alessandria, ha aggiunto che valorizzare il ruolo del verde non solo tutela la salute dei cittadini, ma rappresenta anche un’opportunità per promuovere un settore fondamentale per l’economia italiana. Investire in una filiera 100% italiana consente di sostenere la biodiversità locale e offre alle città un alleato nella lotta all’inquinamento. È essenziale garantire una giusta retribuzione per il settore florovivaistico, rispettando le normative contro le pratiche sleali.