
Oggi, 21 febbraio 2025, si è svolto un sopralluogo a Muggia, dove si è discusso dell’implementazione di un protocollo d’intesa con l’Autorità di sistema portuale. L’obiettivo è avviare lavori di dragaggio significativi entro l’estate. L’assessore regionale per la Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha annunciato l’intenzione di formalizzare un accordo simile a quello già adottato per la diga del Porto Vecchio di Trieste.
Dettagli del sopralluogo a Muggia
Durante la visita a Muggia, l’assessore Scoccimarro è stato accompagnato dal sindaco Paolo Polidori e dai rappresentanti dell’associazione sportiva dilettantistica “Rio Ospo”, che si occupa di nautica e pesca sportiva. Scoccimarro ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema della navigabilità alla foce del rio Ospo, dove l’accumulo di sedimenti ha reso difficile l’uscita delle imbarcazioni durante la bassa marea. Questa situazione ha creato notevoli disagi per i naviganti e per le attività economiche locali, che dipendono dal canale navigabile verso il Golfo.
La Direzione Ambiente della Regione è pronta a intervenire, mettendo a disposizione la propria esperienza nei dragaggi. Scoccimarro ha evidenziato che i primi contatti con l’Autorità portuale hanno già portato a una risposta positiva, con la caratterizzazione dei sedimenti già completata. L’assessore ha dichiarato: “L’obiettivo è formalizzare l’accordo attraverso un documento d’intesa, avviando quanto prima la progettazione per rimuovere i sedimenti e garantire la piena navigabilità della foce del Rio Ospo entro l’inizio della stagione estiva”.
Fasi del progetto di dragaggio
Il progetto prevede due fasi distinte. La prima fase si concentrerà sulla rimozione dei sedimenti accumulati alla foce del rio Ospo, mentre la seconda fase riguarderà la pulizia dell’intero canale. La Direzione Ambiente si occuperà di reperire i fondi necessari per realizzare queste operazioni, che sono già disponibili nei capitoli di bilancio della Direzione stessa. Tuttavia, resta da definire la gestione dei sedimenti rimossi, che risultano essere altamente inquinati. Le alternative in valutazione includono il conferimento in una cassa di colmata o presso un gestore di rifiuti speciali, in conformità con le normative ambientali in vigore.
Scoccimarro ha concluso affermando l’impegno della Regione a risolvere definitivamente questa criticità, garantendo così la sicurezza della navigazione e la tutela ambientale del territorio. Con l’avvio di questi lavori, si punta a migliorare significativamente le condizioni di navigabilità nella zona, sostenendo le attività economiche e promuovendo un ambiente marino più pulito e sicuro per tutti.