
Fringe benefit come richiederli (www.biopianeta.it)
Negli ultimi anni, il tema dei fringe benefits ha acquisito sempre più rilevanza nel panorama lavorativo italiano.
Questi compensi, definiti come “compensi non monetari” o “in natura”, vengono erogati dai datori di lavoro sotto forma di beni e servizi, piuttosto che in denaro. Secondo una recente ricerca condotta da The European House-Ambrosetti e Edenred Italia, tali benefici hanno avuto un impatto significativo, contribuendo a un incremento dello 0,8% nelle spese delle famiglie italiane nel 2023.
Tra le diverse forme di fringe benefits, uno dei più interessanti è il “bonus bollette in busta paga”, che offre ai lavoratori dipendenti la possibilità di ricevere un rimborso per le utenze domestiche, come luce, acqua e gas. Questa misura, che può arrivare fino a 2.000 euro, rappresenta un sostegno significativo per le famiglie, soprattutto in un periodo di crescente inflazione e aumento dei costi delle bollette.
La legge prevede che il rimborso delle utenze domestiche sia accessibile a tutti i lavoratori dipendenti, ma con delle specifiche condizioni. Il rimborso è esentasse fino a determinati limiti fissati dalla legge. Negli ultimi anni, la soglia di esenzione ha subito diverse modifiche, stabilizzandosi attualmente a 258,23 euro. Per i dipendenti con figli a carico, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto una significativa novità: un innalzamento della soglia esentasse, fissando un limite di 2.000 euro per i dipendenti con figli e di 1.000 euro per quelli senza figli.
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato queste disposizioni, prorogando la doppia soglia di esenzione fiscale fino al 2027. Ciò significa che i datori di lavoro possono offrire ai propri dipendenti un rimborso più sostanziale per le spese delle utenze, contribuendo così a migliorare il loro benessere economico.
Le utenze rimborsabili
Il rimborso può riguardare le spese per le utenze domestiche sostenute non solo dal dipendente, ma anche dal coniuge e dai familiari. Sono inclusi i costi per:
- Luce
- Acqua
- Gas
- Spese condominiali (come il riscaldamento)
È importante sottolineare che, nel caso di un contratto di affitto, anche se le bollette sono intestate al proprietario dell’immobile, il rimborso può essere richiesto se il contratto stabilisce che tali spese sono a carico del lavoratore. L’obiettivo di questa misura è quello di alleviare il peso economico delle bollette, che negli ultimi anni sono aumentate notevolmente a causa di fattori esterni, come le fluttuazioni del mercato energetico.

Procedura per richiedere il rimborso
Per accedere al rimborso delle utenze domestiche, il dipendente deve seguire una serie di passaggi e fornire documentazione adeguata. Ecco i passaggi principali:
- Presentare le bollette pagate o, in alternativa, una dichiarazione sostitutiva che attesti l’importo e i dettagli delle utenze sostenute.
- Dichiarare che le bollette non siano già state rimborsate da altri soggetti.
La documentazione richiesta può variare a seconda delle politiche aziendali, quindi è consigliabile che il lavoratore si informi presso il proprio datore di lavoro riguardo alle specifiche modalità di richiesta e ai documenti necessari. In generale, la trasparenza e la completezza delle informazioni fornite possono facilitare il processo di rimborso.
Il rimborso delle utenze domestiche rappresenta una misura importante per sostenere le famiglie italiane in un periodo di sfide economiche. Con una corretta informazione e un impegno da parte dei datori di lavoro, questa iniziativa può contribuire a migliorare il benessere economico e sociale dei cittadini, rendendo il mercato del lavoro italiano più competitivo e sostenibile nel lungo termine.