Stangata sussidi: l’INPS ha deciso di ridurre i pagamenti, ecco quanto troverai in meno a fine mese
Con l’arrivo del nuovo anno, ecco che novità da parte dell’INPS stanno per arrivare e riguarderanno, in particolar modo, coloro che sono percettori di sussidi.
Un’attenzione particolare, da parte di chi li riceve in qualsiasi forma e maniera, deve essere posta ai Bonus e ai sussidi allegati alle pensioni. Ci sarà un taglio drastico, come annunciato dall’ente stesso che sta mettendo in allarme i cittadini.
Di cosa si tratta nel dettaglio? E perché questa decisione improvvisa? Cerchiamo di capire insieme e di fare chiarezza per coloro che si ritroveranno, in busta paga, dei soldi in meno.
INPS: qualcosa che non torna
Lo avevamo già annunciato alla fine del mese di dicembre: il nuovo anno avrebbe potuto portare dei cambi e delle variazioni dal punto di vista economico per coloro che erano e sono ancora oggi percettori di bonus o di qualche altra agevolazione fiscale o economica, anche sulla pensione. Non solo un taglio ma anche un ricalcolo dovuto a ciò che è stato stabilito nella nuova Legge di Bilancio.
C’è una notizia, però, che sta mettendo in allarme tantissime persone e arriva proprio dall’INPS. L’ente previdenziale avrebbe dato l’avvio al recupero di somme percepite come bonus una tantum che, secondo l’INPS stesso, ora vengono considerate indebitamente erogate. Una vera e propria trattenuta mensile per molte famiglie o singole persone che sarà pari a circa 50€ al mese.
Si tratta, infatti, di un colpo che in molti non si aspettavano, specialmente coloro che, già vivendo in precarie condizioni economiche, facevano affidamento proprio nell’aiuto dello Stato. Ma cerchiamo di capire meglio. In particolare, questa indennità “una tantum”, erogata nel 2022, era per i pensionati che avevano un reddito annuo lordo inferiore a 35.000 euro.
Un bonus erogato a chi non ne aveva diritto
Ma, come spesso accade, attraverso dei controlli incrociati fatti dalla stessa INPS, ci si è resi conto che molti di essi non avevano diritto a questo bonus poiché il loro reddito era al di sopra della soglia stabilita e consentita. La somma contestata è di 200 euro, percepiti così erroneamente secondo l’ente previdenziale.
Ora il controllo fatto ha permesso di individuare coloro che non avevano diritto a percepirlo e, di conseguenza, chi lo ha avuto dovrà restituirlo. In che modo? L’INPS ha pensato anche a questo: 50€ al mese per quattro mesi, fino a raggiungere la cifra totale. Chi non vorrà avere la trattenuta sulla pensione mensile, potrà in alternativa, effettuare un pagamento con PagoPA e restituire il tutto in un’unica volta, dopo aver ricevuto l’avviso di versamento.
Una situazione che in molti non si aspettavano e sono già tanti i pensionati sul piede di guerra pronti a contestare quello che sta succedendo.