Per le persone a rischio di problemi cardiaci c’è un indice da tenere sotto controllo. Ecco cosa dicono i medici
Il cuore è un organo vitale per il nostro benessere, eppure le sue condizioni possono essere compromesse da diversi fattori, in particolare dall’eccesso di peso. Recentemente, i cardiologi della Società Italiana di Cardiologia (SIC) hanno messo in luce l’importanza dell’indice di rotondità, un parametro cruciale per valutare il rischio di malattie cardiovascolari. Comprendere questo indice è essenziale per prendere coscienza dei rischi legati all’obesità e migliorare la salute del cuore.
Promuovere stili di vita salutari è essenziale non solo per il benessere individuale, ma anche per affrontare un problema di salute pubblica che colpisce milioni di italiani. In un contesto globale in cui le malattie cardiovascolari continuano a essere una delle principali cause di morte, comprendere e monitorare l’indice di rotondità si rivela fondamentale per la prevenzione e la gestione della salute del cuore.
Cos’è l’indice di rotondità? I rischi associati
L’indice di rotondità si calcola attraverso il rapporto tra la circonferenza del girovita e l’altezza di un individuo. Questo indice è particolarmente significativo perché consente di valutare non solo il peso corporeo, ma anche la distribuzione del grasso, in particolare quello viscerale. Quest’ultimo è considerato uno dei più pericolosi per la salute cardiovascolare, poiché si accumula attorno agli organi interni, influenzando negativamente il funzionamento del cuore.
I dati della SIC sono preoccupanti: circa 4 italiani su 10 sono obesi o in sovrappeso. Questo porta a un aumento significativo del rischio di patologie cardiache, tra cui:
- Infarto
- Ictus
- Scompenso cardiaco
- Fibrillazione atriale
È stato dimostrato che i soggetti obesi hanno un rischio di fibrillazione atriale superiore del 50% rispetto a quelli normopeso e un rischio di infarto e ictus aumentato del 64%. Inoltre, la durata dell’obesità è un fattore cruciale: per ogni 2 anni di obesità, il rischio di malattie cardiovascolari aumenta del 7%.
La situazione in Italia è allarmante. Il paese è classificato dalla Società Europea di Cardiologia come a rischio intermedio, a causa dei tassi elevati di sovrappeso e obesità. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 33% della popolazione italiana è in sovrappeso e circa 6 milioni di persone sono classificate come obese. Ciò sottolinea l’urgenza di un Piano Strategico Nazionale per la Salute del Cuore, volto a combattere l’obesità attraverso iniziative di educazione alimentare e promozione dell’attività fisica.
La buona notizia è che anche una modesta perdita di peso può avere effetti significativi sulla salute del cuore. Perdere solo il 10% del peso corporeo può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori del 21% nei successivi dieci anni. Le raccomandazioni degli esperti includono un approccio integrato che combina:
- Dieta equilibrata
- Esercizio fisico regolare
- Monitoraggio della salute