L’ attenzione verso la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità ha spinto le istituzioni a introdurre nuove misure di sostegno.
Una delle più rilevanti è il bonus agricoltura, che prevede l’erogazione di fino a 600 euro per ettaro di terreno lasciato a riposo. Questa iniziativa non solo rappresenta un’opportunità economica per gli agricoltori, ma ha anche l’obiettivo di promuovere un uso più responsabile delle risorse naturali.
La Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea è il cuore pulsante delle politiche agricole in Europa, mirata a garantire un reddito equo agli agricoltori, a preservare l’ambiente e a stimolare lo sviluppo rurale. Tra le molteplici misure della PAC, il bonus per i terreni a riposo si distingue per il suo approccio innovativo e sostenibile. L’accesso a questi aiuti, tuttavia, è condizionato dal rispetto di alcune regole, in particolare quelle stabilite dalla Bcaa8, che richiedono agli agricoltori di mantenere incolti almeno il 4% della superficie agricola utilizzata.
Incentivi per la biodiversità
L’abbandono di alcune aree agricole per lasciare spazio a terreni incolti è un passo fondamentale per la preservazione degli habitat naturali. Questi spazi possono fungere da rifugio per specie di uccelli e insetti, in particolare per gli impollinatori, che sono vitali per la produzione agricola. Infatti, il mantenimento di una diversità biologica sana è essenziale per garantire la fertilità del suolo e la resilienza degli ecosistemi. La creazione di fasce tampone e inerbite rappresenta un modo per contribuire attivamente a questo obiettivo.
Le fasce tampone, ad esempio, non solo aiutano a proteggere le risorse idriche, ma possono anche ridurre l’erosione del suolo.
Il bonus per chi decide di lasciare i terreni a riposo è articolato in due livelli, ciascuno con specifici requisiti e benefici. Ecco come funziona:
- Primo livello: prevede un sostegno economico per chi mantiene superfici improduttive. Dal 1° gennaio 2025, gli agricoltori potranno accedere a questi aiuti anche attraverso la creazione di elementi paesaggistici come stagni, boschetti e fasce alberate.
- Secondo livello: si rivolge a coloro che non solo mantengono terreni incolti, ma si dedicano anche alla creazione di coperture vegetali specifiche per il supporto della biodiversità.
Per il primo livello, il fondo destinato agli aiuti è di 10,2 milioni di euro, con un pagamento base che varia a seconda della tipologia di terreno e della sua ubicazione. Nelle Zone Vulnerabili da Nitrati e nelle aree Natura 2000, per esempio, il pagamento per ettaro può arrivare a 102 euro.
Per accedere ai contributi previsti dal bonus agricoltura, gli agricoltori devono presentare domanda entro il 15 maggio di ogni anno. Esiste anche la possibilità di richiedere una proroga di 25 giorni, ma in questo caso è prevista una riduzione dell’importo per ogni giorno di ritardo. La domanda può essere presentata presso gli uffici regionali competenti, tramite Agea o attraverso i Centri di Assistenza Agricola (CAA).
È importante notare che le tempistiche e le modalità di presentazione potrebbero subire variazioni rispetto agli anni precedenti; pertanto, è consigliabile mantenere un contatto costante con gli organi competenti per rimanere aggiornati su eventuali modifiche.
Un aspetto cruciale per il successo di queste iniziative è la formazione degli agricoltori. Comprendere le modalità di attuazione delle misure previste dalla PAC e le opportunità offerte da incentivazioni come il bonus per i terreni a riposo può fare la differenza. Le associazioni di categoria, le cooperative agricole e le istituzioni locali dovrebbero quindi investire nella formazione continua dei produttori agricoli, affinché possano sfruttare al meglio le risorse disponibili.
Inoltre, la collaborazione tra agricoltori e ricercatori è fondamentale per sviluppare pratiche agricole innovative e sostenibili, che possano rispondere alle sfide del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità. La condivisione delle esperienze e delle buone pratiche tra gli agricoltori può contribuire a creare un settore agricolo più resiliente e attento alle esigenze dell’ambiente.