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Sensibilità al glutine: cause, sintomi e trattamento. Attenzione a questi dettagli

Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha iniziato a riconoscere e studiare con maggiore attenzione un disturbo che colpisce una porzione significativa della popolazione mondiale: la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS).

Secondo stime approssimative, il 13% delle persone a livello globale potrebbe soffrire di questa condizione, caratterizzata da un insieme di sintomi che si manifestano dopo l’ingestione di glutine.

Nonostante i sintomi possano apparire simili, è fondamentale distinguere tra sensibilità al glutine non celiaca e celiachia. Quest’ultima è una malattia autoimmune cronica che danneggia l’intestino tenue quando il paziente consuma glutine. Al contrario, nella NCGS si verifica una risposta anomala dell’immunità innata senza causare lesioni intestinali. La comprensione di queste differenze è cruciale per indirizzare correttamente le strategie diagnostiche e terapeutiche.

La ricerca scientifica sta ancora cercando di comprendere appieno le cause alla base della NCGS. Attualmente, si ipotizza che possa essere legata a difficoltà digestive o a disbiosi intestinale. Inoltre, esiste una correlazione osservata tra sindrome dell’intestino irritabile e sensibilità al glutine, suggerendo che alcuni pazienti possano trarre beneficio da una dieta priva di questa proteina.

Sensibilità al Glutine: Un Disturbo in Crescita

I sintomi associati alla NCGS possono variare notevolmente da persona a persona ma includono comunemente disturbi gastrointestinali come dolore addominale, gonfiore e alterazioni del ritmo intestinale. Altri segni possono essere dolori muscolari o articolari, mal di testa, dermatite ed effetti sul benessere psicologico come stanchezza cronica e depressione.

Glutine, le patologie nuove (BioPianeta.it)

Attualmente non esistono test specifici per diagnosticare la NCGS; pertanto, essa viene identificata per esclusione dopo aver scartato altre condizioni come la celiachia attraverso test anticorpali negativi e biopsie intestinali normali o minimamente alterate. L’unica terapia efficace sembra essere l’eliminazione del glutine dalla dieta del paziente per un periodo variabile. Tuttavia, data l’estrema soggettività nella risposta individuale alla dieta aglutinata ed il rischio di carenze nutrizionali derivanti dall’esclusione prolungata del glutine dall’alimentazione quotidiana è essenziale un monitoraggio medico attento durante tutto il processo.

In conclusione, affrontare correttamente la sensibilità al glutine richiede un approccio multidisciplinare che tenga conto delle peculiarità individuali dei pazienti affetti da questo disturbo ancora poco compreso ma sempre più riconosciuto nel panorama medico internazionale.