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Riforma della PAC, la preoccupazione degli agricoltori: “Penalizza chi rispetta l’ambiente”

La Politica Agricola Comune (PAC) ha subito modifiche significative con il Regolamento UE 2024/1468, entrato in vigore a gennaio 2023.

Queste modifiche, tuttavia, sono state accolte con preoccupazione da dodici associazioni ambientaliste e di tutela degli animali, tra cui AIAB, Greenpeace Italia e WWF Italia.

Secondo queste organizzazioni, le nuove disposizioni penalizzano gli agricoltori più impegnati nella salvaguardia della biodiversità e della fertilità del suolo.

Il Decreto Ministeriale del 28 giugno 2024 ha attuato la riforma della PAC in Italia. Le associazioni denunciano che il decreto privilegia la diversificazione delle colture rispetto alla rotazione, essenziale per mantenere la fertilità dei suoli. Inoltre, critica l’eliminazione dell’obbligo di mantenere il 4% di aree naturali nei seminativi senza introdurre nuovi impegni volontari significativi per gli agricoltori.

Le dodici associazioni sottolineano come le scelte operate dal Ministero dell’Agricoltura non solo danneggino gli agricoltori virtuosi ma mettano a rischio anche l’ambiente e la sicurezza alimentare dei consumatori. La proposta avanzata è quella di inserire un nuovo Eco-schema che permetta pagamenti per le aree agricole restituite alla natura fino al 10% dei terreni.

PAC: penalizzazione degli agricoltori virtuosi

Un altro punto critico sollevato riguarda l’assenza di un adeguato coinvolgimento delle parti sociali nel processo decisionale relativo al decreto. Nonostante ci fosse stato ampio tempo tra l’approvazione del regolamento europeo e la pubblicazione del decreto ministeriale italiano, non sono state fornite informazioni preliminari né raccolti contributi dai portatori d’interesse.

Penalizzati gli agricoltori (BioPianeta.it)

Le associazioni chiedono una gestione più inclusiva della PAC che tenga conto degli interessi comuni dei cittadini e delle organizzazioni della società civile impegnate nella tutela dell’ambiente, del clima e della salute pubblica. L’applicazione della PAC dovrebbe essere vista come un interesse collettivo piuttosto che esclusivo delle associazioni agricole.

In conclusione, questo articolo ha esplorato le principali preoccupazioni sollevate dalle dodici associazioni riguardanti le recenti modifiche alla Politica Agricola Comune (PAC) in Italia. La richiesta è chiara: una revisione delle politiche attuali in favore di pratiche più sostenibili ed inclusive che possano realmente supportare gli agricoltori virtuosi nell’impegno verso un futuro più verde.