Questo sensore tutto italiano dimezza il consumo dell’acqua per le piante di pomodoro (e capisce quando ne serve altra)
L’agricoltura sta per vivere una vera e propria rivoluzione grazie a un’invenzione all’avanguardia: il Bioristor.
Questo sensore, frutto della collaborazione tra l’Istituto dei Materiali per l’Elettronica e il Magnetismo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Imem-Cnr) e la nota azienda Mutti, promette di cambiare radicalmente il modo in cui vengono monitorate le colture agricole.
Il Bioristor si applica direttamente sul fusto delle piante di pomodoro, permettendo un monitoraggio in tempo reale dei processi fisiologici fondamentali. Grazie a questa tecnologia, gli agricoltori possono ricevere dati preziosi che li aiutano a ottimizzare l’uso delle risorse idriche e migliorare la qualità delle loro coltivazioni. Questo rappresenta un passo significativo verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile.
Uno degli aspetti più rivoluzionari del Bioristor è la sua capacità di ridurre significativamente il consumo d’acqua. Durante una sperimentazione presso l’Azienda Stuard di Parma, è stato dimostrato che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel protocollo irriguo può portare a un risparmio idrico fino al 45% rispetto ai metodi tradizionali. In un mondo dove l’agricoltura consuma circa il 70% dell’acqua dolce disponibile, innovazioni come questa sono essenziali per affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici.
Rivoluzione in Agricoltura: Il Sensore per Piante di Pomodoro
Il sensore non solo contribuisce al risparmio idrico ma offre anche agli agricoltori uno strumento prezioso per anticipare i problemi. Grazie all’algoritmo di intelligenza artificiale sviluppato dall’équipe dell’Imem-Cnr, il Bioristor è capace di rilevare i segnali di stress idrico con 24 ore d’anticipo. Questa capacità permette interventi tempestivi che assicurano colture di alta qualità anche nelle condizioni climatiche più avverse.
Nonostante sia stato originariamente sviluppato per le piante di pomodoro, il Bioristor ha già dimostrato la sua efficacia su altre colture quali kiwi, vite e melo. La sua versatilità lo rende uno strumento prezioso nell’ottimizzazione dell’uso delle risorse in diverse tipologie agricole, confermando così la sua potenzialità nel contribuire alla sostenibilità ambientale ed economica del settore.
L’impegno ora è volto al perfezionamento degli strumenti e dell’algoritmo utilizzato dal Bioristor con l’obiettivo finale della sua applicazione su larga scala nelle prossime campagne agricole. L’introduzione su vasta scala di questa tecnologia potrebbe segnare una svolta decisiva verso una maggiore sostenibilità ambientale ed economica nell’intero settore agricolo, offrendo soluzioni innovative alle sfide poste dall’aumentata necessità globale di cibo e dalla crescente scarsità d’acqua.