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La vittoria degli aborigeni, stop alla miniera di uranio nelle loro terre sacre: “Diventeranno un parco”

In una mossa senza precedenti, il Governo del Territorio del Nord in Australia ha preso una decisione che segna un punto di svolta nella tutela dei diritti degli aborigeni e della conservazione ambientale.

La richiesta di Energy Resources Australia per il rinnovo del contratto di locazione decennale per la miniera di uranio di Jabiluka è stata respinta.

Questo atto non solo impedisce ulteriori estrazioni nel sito ma stabilisce anche un divieto a tempo indeterminato sull’estrazione dell’uranio in questa area sacra per gli aborigeni, situata vicino al Kakadu National Park, un sito patrimonio dell’UNESCO.

La Gundjeihmi Aboriginal Corporation, che rappresenta la comunità indigena dei Mirarr, da decenni combatte contro le attività minerarie in quest’area. “Abbiamo sempre detto no a questa miniera”, hanno dichiarato i rappresentanti della comunità, esprimendo la loro fermezza nel proteggere il territorio che è fondamentale per la loro cultura e tradizioni. La decisione del governo viene vista come una grande vittoria dopo anni di resistenza e dimostra l’importanza della salvaguardia dei diritti indigeni e della protezione ambientale.

Australia: vittoria degli aborigeni

Con la scadenza dell’attuale concessione l’11 agosto, Jabiluka si appresta a vivere un futuro libero dall’estrazione mineraria. Il Governo ha annunciato che lavorerà insieme ai Mirarr per incorporare ufficialmente Jabiluka nel Parco nazionale di Kakadu. Questo non solo garantirà la protezione permanente del sito ma contribuirà anche alla conservazione delle sue ricchezze naturali e culturali per le generazioni future.

Aborigeni questa è una vittoria (BioPianeta.it)

Il valore culturale e storico di Jabiluka è stato ulteriormente evidenziato dalla scoperta nel 2017, da parte degli archeologi, di asce e utensili in pietra risalenti a decine di migliaia di anni fa vicino al sito. Queste scoperte sottolineano l’importanza cruciale della conservazione dei siti indigeni non solo per l’Australia ma per tutto il patrimonio mondiale.

La controversia su Jabiluka arriva in un momento critico per l’Australia, ancora alle prese con le conseguenze dello scandalo internazionale suscitato dalla distruzione dei rifugi rocciosi Juukan Gorge da parte della società mineraria Rio Tinto nel 2020. Questo evento ha portato sotto i riflettori globali la necessità urgente di rivedere le pratiche minerarie nel paese e ha stimolato un dibattito più ampio sulla conservazione dei siti indigeni e sulla responsabilità delle aziende nei confronti dell’eredità culturale.