Negli ultimi anni, il mondo ha assistito a una crescente crisi energetica, aggravata dal conflitto russo-ucraino.
Questa situazione ha portato alla luce il problema della povertà energetica, spingendo i governi a cercare soluzioni per sostenere le famiglie più vulnerabili.
Tra queste, l’investimento nelle energie rinnovabili emerge come la strategia più promettente e sostenibile nel lungo termine. Un recente studio statunitense del Lawrence Berkeley National Laboratory pubblicato su Nature Communication conferma che l’adozione del fotovoltaico sui tetti delle abitazioni può significare un notevole risparmio in bolletta per le famiglie.
Il lavoro di ricerca intitolato “Modeling the potential effects of rooftop solar on household energy burden in the United States” analizza i dati di circa 500.000 utenti residenziali negli Stati Uniti che hanno scelto di installare pannelli solari sui loro tetti. I risultati sono sorprendenti: tenendo conto dei costi iniziali e della manutenzione, il fotovoltaico ha permesso al 76% delle famiglie coinvolte nello studio di ridurre significativamente la propria spesa energetica annua. In media, si parla di un risparmio netto di circa 691 dollari all’anno (circa 630 euro), dopo aver considerato tutti i costi legati all’installazione e alla manutenzione dei sistemi fotovoltaici.
Fotovoltaico sul tetto: una soluzione contro la crisi energetica
L’impatto del fotovoltaico varia significativamente tra le diverse fasce di reddito analizzate nello studio. Le famiglie a basso reddito hanno visto la loro spesa energetica ridursi da circa l’8% al 6% del loro introito annuo; per quelle a medio reddito il calo è stato dal 4% al 3%, mentre le famiglie più agiate hanno registrato una diminuzione dal 2,4% all’1,9%. Queste cifre dimostrano come il fotovoltaico non solo contribuisca alla sostenibilità ambientale ma rappresenti anche un valido strumento per combattere la disuguaglianza economica legata ai costi dell’energia.
Nonostante gli indiscutibili benefici apportati dall’introduzione dei pannelli solari nelle abitazioni private, lo studio evidenzia anche alcune limitazioni. Per alcune famiglie, soprattutto quelle con livelli elevati di spesa energetica preesistenti o con particolari difficoltà economiche, il solo investimento nel fotovoltaico potrebbe non essere sufficiente a garantire un accesso equo all’energia. In questi casi si rendono necessarie ulteriori misure integrative come miglioramenti nell’efficienza energetica degli edifici o programmi specificamente dedicati alle famiglie a basso reddito.
In conclusione lo studio americano offre uno sguardo approfondito sui benefici economici derivanti dall’adozione del fotovoltaico nelle abitazioni private negli Stati Uniti. Pur evidenziando alcuni limiti dell’intervento isolato dei pannelli solari nella lotta alla povertà energetica, conferma comunque il ruolo cruciale delle energie rinnovabili nella transizione verso un futuro più sostenibile ed equo sotto il profilo energetico.