Secondo recenti studi, l’installazione di tetti fotovoltaici lungo le autostrade di tutto il mondo potrebbe rappresentare una svolta significativa nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica e degli incidenti stradali.
Questa ricerca ambiziosa, pubblicata su Earth’s Future, propone un modello in cui le principali vie di comunicazione sarebbero coperte da pannelli solari elevati, capaci non solo di generare energia pulita ma anche di offrire protezione dalle intemperie ai veicoli in transito.
Ling Yao, scienziato presso l’Accademia cinese delle scienze e autore principale dello studio, ha evidenziato come i programmi pilota attuali non raggiungano ancora la scala immaginata dalla ricerca. Tuttavia, la prospettiva di coprire le autostrade del pianeta con tetti solari apre a scenari promettenti: si stima che tale infrastruttura potrebbe generare fino a 17,58 petawattora all’anno. Questa quantità rappresenterebbe oltre il 60% del fabbisogno energetico globale stimato per il 2023.
La visione alla base dello studio nasce dall’intuizione avuta da Yao riguardo alla possibilità di trasformare le reti stradali esistenti in generatori fotovoltaici. Utilizzando terreni già sviluppati per produrre energia rinnovabile si ridurrebbe la dipendenza dai combustibili fossili e si contribuirebbe significativamente alla diminuzione delle emissioni nocive nell’atmosfera. Con oltre 3,2 milioni di chilometri di autostrade disponibili globalmente, il potenziale è enorme.
Fotovoltaico autostrade: una rivoluzione energetica e di sicurezza
Oltre ai benefici ambientali legati alla riduzione dei gas serra – stimati in circa 9,66 gigatoni all’anno – l’installazione dei tetti fotovoltaici sulle autostrade avrebbe effetti positivi anche sulla sicurezza stradale. Proteggendo i veicoli dalle condizioni meteorologiche avverse come pioggia e neve, si prevede una diminuzione del 10,8% nelle morti causate da incidenti stradali a livello mondiale.
Nonostante gli indubbi vantaggi che questa innovazione porterebbe nel lungo termine sia dal punto vista ecologico che della sicurezza pubblica, vi sono ostacoli significativi da superare. I costosi investimenti necessari per l’installazione e la manutenzione rappresentano le principali sfide insieme alle questione pratiche come la pulizia dei pannelli solari su larga scala.
Tuttavia Yao rimane ottimista riguardo al futuro dell’iniziativa: piccoli programmi pilota possono gradualmente espandersi fino a diventare implementazioni su larga scala in diverse parti del mondo. L’idea è che aree con lunghi tratti rettilinei d’autostrada possano essere tra i primissimi candidati ad accogliere questa rivoluzionaria infrastruttura fotovoltaica.
In conclusione, questo studio apre nuove frontiere nella produzione energetica rinnovabile e nella sicurezza stradale globale. La visione proposta richiede un impegno internazionale concertato ma promette benefici tangibili sia per l’ambiente sia per la società nel suo complesso.