Curiosità

Come fare una pianta con la patata

La patata è uno degli ortaggi più buoni in cucina e risulta l’ideale per tantissime preparazioni. È molto buona cotta arrosto, fritta, in padella, all’interno di sformati, primi piatti, frittate, persino nei dolci.

Oggi, tuttavia, più che raccontarvi qualcosa di più su come utilizzarla per le vostre ricette ci soffermiamo su come piantare le patate. Gli aspetti a cui prestare attenzione sono diversi, a cominciare dalla stagionalità: il periodo ottimale è quello della primavera-estate. Se poi desiderate approfondire, potete leggere l’articolo che spiega la coltivazione delle patate disponibile a questo link; contiene ulteriori informazioni anche su come concimare e raccogliere questo tubero così speciale.

Il modo più semplice per piantare le patate? Utilizzare le bucce

Una delle parti più buone della patata è indubbiamente la buccia, spesso sottovalutata: può essere certamente consumata, a patto di pulirla adeguatamente e di optare per ingredienti 100% bio.

 

Pertanto, il modo più semplice per fare una pianta di patate è proprio partire dalle bucce, avendo cura di scegliere un alimento non trattato con concimi chimici. Non è solo una questione di “salute e benessere”, ma anche di natura pratica, in quanto diversamente la verdura non riuscirà a germogliare.

 

Il procedimento per piantare le patate utilizzando gli scarti è decisamente pratico: basta metterne una parte in acqua e lasciare il resto all’aria, per poi aspettare che germogli; vi ritroverete con delle deliziose foglie verdi.

Coltivare una pianta di patate dolci

La patata dolce è una delle varietà più comuni e prelibate. Perché non piantarla, quindi? Si tratta di un arbusto che può raggiungere dimensioni importanti, dando luogo a un fogliame allegro e colorato, che si presta anche a un utilizzo decor, portando una nota allegra e green all’interno delle mura domestiche.

 

Come fare un pianta di patate dolci? La tecnica che vi consigliamo è perfetta per gli amanti del fai da te, persino per quelli che non hanno uno spazio esterno a disposizione o un particolare pollice verde.

 

Parliamo della coltivazione idroponica. Di cosa si tratta? Bisogna mettere il tubero in acqua, all’interno di un barattolo: meglio scegliere un contenitore in grado di contenere l’ortaggio per tutta la sua lunghezza, meglio ancora se in vetro trasparente, così da tenere d’occhio le varie fasi di sviluppo.

 

Nel giro di poco tempo noterete la comparsa delle radici, a cui seguiranno dei rametti sottili e soavi, in cerca della luce, realizzando un fogliame che porta alla memoria quello di altre specie come la vite americana.

 

Una volta che la pianta ha raggiunto una fase di pieno sviluppo avete due alternative: lasciarla in acqua, e proseguire con la tecnica idroponica, oppure piantare le patate direttamente nel terreno o in vaso. La prima soluzione porta a un deterioramento nel tempo del tubero; la seconda riesce invece a regalare soddisfazioni per diversi anni.

 

Nulla vieta di fare più prove e prendere dimestichezza. Cosa c’è, del resto, di più versatile, buono e gustoso di un prodotto della natura che cresce grazie alla propria dedizione?

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