Se il tuo animale domestico respira così, devi preoccuparti: corri dal veterinario
Se senti il tuo animale da compagnia respirare in questa maniera è meglio correre ai ripari e portarlo subito dal veterinario.
Capita a volte di sentire degli strani rumori quando il nostro animale domestico – cane o gatto – respira. Ma quand’è che bisogna preoccuparsi e precipitarsi il prima possibile dal veterinario? Cerchiamo di capirci di più.
Innanzitutto bisogna avere presente cos’è il sistema respiratorio. Semplificando (ma non troppo) potremmo dire che è costituito da una serie di “tubi” di forme e dimensioni differenti attraversati, durante la respirazione, da un flusso d’aria.
Quando per diverse ragioni (infiammazioni, presenza di corpi estranei, dilatazioni, restringimenti, ecc.,) si va a modificare il calibro delle vie respiratorie si producono conseguentemente delle modificazioni nel flusso respiratorio. Il rumore sostanzialmente trova qui la sua origine e spesso e volentieri è collegato a una ben precisa zona anatomica.
Cosa fare quando il nostro animale domestico respira in questa maniera
In sostanza dal tipo di rumore emesso possiamo risalire al punto in cui viene prodotto. I rumori si differenziano in base al tipo di emissione (fase di inspirazione o di espirazione) e al tipo di suono prodotto dal passaggio del flusso d’aria lungo superfici alterate in presenza o meno di liquidi mobili (rumori “umidi” o “secchi”), indice di patologie più o meno serie.
Quando sentiamo un rumore vibrante che somiglia al russare umano, quasi sicuramente un’emissione come questa indica un problema in sede di faringe. Attenzione poi alla tosse persistente e soprattutto al cosiddetto goose honk, il “respiro a verso d’anatra” che nei cani può indicare una malattia, conosciuta come “collasso tracheale”, tipica di razze toy e nane (Chihuahua, Carlino, Yorkshire terrier, Pinscher, ecc.).
Non sono da sottovalutare nemmeno i rumori respiratori musicali e fischianti che peggiorano in fase di respirazione (come i sibili). Nel cane e nel gatto si possono percepire solo attraverso l’auscultazione strumentale col fonendoscopio e sono imputabili ad esempio all’asma che fa restringere i bronchi.
C’è infine il cosiddetto “starnuto inverso”, un riflesso che nell’animale si attiva in presenza di qualcosa (come corpi estranei, liquidi, processi infiammatori, neoformazioni e via dicendo) che in quel determinato punto non dovrebbe esserci. La sede in cui si attiva lo starnuto inverso è il rinofaringe. In questo caso il rumore somiglia a quello che si produce negli esseri umani quando “tirano su” con il naso.
In casi come questi la cosa migliore da fare è portare dal veterinario il nostro animale da compagnia. Una visita di controllo è indispensabile per identificare con precisione la sede del problema respiratorio.