Curiosità

Puntura di ape o vespa, c’è differenza? Cosa è fondamentale sapere

Da lontano api e vespe appaiono molto simili, ma in realtà hanno sorprendenti differenze che le distinguono

Sia le api che le vespe sono estremamente preziose per l’uomo e per l’ambiente. La loro capacità di aiutare a impollinare le piante è ben documentata. Non solo, sono utili come predatori di molti insetti nocivi che infestano colture, giardini e piante paesaggistiche.

Appartengono entrambe all’ordine degli insetti imenotteri, ma circa un milione di anni fa hanno intrapreso percorsi evolutivi molto diversi. Sebbene abbiano un aspetto molto simile, in realtà hanno differenze ben evidenti e conosciute. Di seguito, scopriamo quali sono.

Ape e vespa, le differenze tra i due insetti

Le api e le vespe differiscono notevolmente nell’aspetto. In generale le prime sono più corpose e appaiono pelose, caratteristica che le aiuta a raccogliere e diffondere il polline. Le vespe hanno un corpo più snello e privo di peli e hanno gambe sottili. Queste ultime inoltre hanno strisce gialle/nere distinte intorno all’addome mentre le api hanno un colore marrone chiaro.

La più grande differenza riguarda le loro preferenze alimentari. Le api sono erbivore che vivono di polline e nettare. Al contrario, per la maggior parte dell’anno, le vespe sono predatrici e nutrono i loro piccoli con altri artropodi e insetti.

Ape e vespa, le differenze tra i due insetti
Qual è la differenza tra api e vespe?(biopianeta.it)

Un’importante differenza tra i due insetti sono anche le loro punture. Le api hanno pungiglioni appuntiti che si incastrano nella pelle. Di conseguenza, possono pungere solo una volta. Inoltre attaccano solo per legittima difesa. Invece le vespe spesso vengono ricordate per le loro ripetute punture sull’uomo perché, a differenza delle api, possono pungere più volte senza perdere il pungiglione.

Il modo in cui gli esseri umani sperimentano una puntura di ape o una vespa non differisce molto. Entrambi gli insetti inseriscono un pungiglione attaccato a una sacca di veleno. Una volta che il pungiglione è sotto la pelle, la sacca del veleno si contrae e spreme una tossina dolorosa nel corpo, che può reagire creando un gonfiore nel sito del morso per combattere l’infezione.

A differenza delle vespe che vanno in letargo durante l’inverno, le api non lo fanno, ma vivono delle riserve di cibo e del calore accumulato dalla colonia. Inoltre sono gli unici insetti la cui colonia può sopravvivere per molti anni. Un malinteso comune è pensare che siano sociali: in realtà migliaia di specie vivono vite solitarie, molte in nidi sotterranei dove allevano i loro piccoli.

Antonella Acernese

Laureanda in Lettere Moderne, svolgo il ruolo di redattrice da circa 4 anni. Mi occupo di articoli di lifestyle benessere, salute e attualità. Scrittura pulita, chiara e rispettosa, un plain language, è ciò a cui miro nella stesura degli articoli, affinché cronaca e notizie possano essere consumate da tutti, senza alcun ostacolo di chiarezza.
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