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Pesticidi messi al bando ma usati per “emergenza”, il passo falso dell’UE che fa infuriare gli ambientalisti

Il lavoro di ricerca ha messo in evidenza un uso massiccio e preoccupante di pesticidi non approvati nell’Unione Europea, reintrodotti nei campi attraverso le cosiddette “autorizzazioni d’emergenza”.

Dobbiamo aspettarci un’altra stagione silenziosa? Questa è la domanda che sorge spontanea alla luce dello studio “Beyond the urgency: pesticide Emergency Authorisations’ exposure, toxicity, and risk for humans, bees, and the environment”, pubblicato su Science of the Total Environment.

Queste autorizzazioni, sebbene previste per situazioni eccezionali e limitate nel tempo, stanno diventando una pratica sempre più comune.

Il BeeLab dell’Università di Torino ha analizzato i dati relativi alle autorizzazioni d’emergenza concesse tra il 2017 e il 2021. I risultati sono allarmanti: oltre 3.000 autorizzazioni rilasciate spesso in violazione delle normative europee. Molte di queste sono state concesse per periodi più lunghi del consentito e alcune sono state ripetutamente rinnovate per anni.

Ciò vanifica il concetto stesso di “emergenza”, trasformandola in una condizione permanente con gravi conseguenze per l’ambiente e la salute umana.

Pesticidi usati per emergenza: una pratica sempre più comune

Il dato più allarmante riguarda la tossicità delle sostanze utilizzate: il 21% delle autorizzazioni ha riguardato pesticidi altamente tossici non approvati dai processi regolari a causa del loro impatto sulla salute umana e ambientale. Tra questi vi sono neonicotinoidi, organofosfati e piretroidi, particolarmente dannosi per le api che svolgono un ruolo fondamentale come impollinatori.

Che trucco usano coi pesticidi? (BioPianeta.it)

La contaminazione ambientale causata da questi pesticidi rappresenta un vero e proprio disastro ecologico silenzioso. Le api subiscono un ulteriore contraccolpo che si aggiunge a perdita di habitat, malattie e cambiamenti climatici. La loro moria ha conseguenze devastanti sulla biodiversità e sulla produzione alimentare mondiale.

L’uso indiscriminato dei pesticidi solleva preoccupazioni significative sulla sostenibilità delle pratiche agricole attuali e i loro impatti a lungo termine sulla salute umana ed ambientale. Promuovere un’agricoltura basata su pratiche agroecologiche rappresenta una strada verso la sostenibilità sia ambientale che sanitaria.

La ricerca scientifica gioca un ruolo chiave nell’offrire soluzioni innovative; anche i cittadini possono contribuire scegliendo prodotti biologici e supportando aziende agricole che adottano pratiche sostenibili. In conclusione, la crisi dei pesticidi in deroga è una realtà impossibile da ignorare ulteriormente senza mettere a rischio la salute dell’uomo, degli animali e dell’intero pianeta Terra.