A Parigi c’è entusiasmo per la 33esima edizione delle Olimpiadi, dal 26 luglio all’11 agosto 2024, e successivamente della 17esima edizione delle Paralimpiadi, dal 28 agosto all’8 settembre 2024, un’ombra si proietta sul futuro luminoso degli eventi sportivi più attesi al mondo.
La capitale francese potrebbe infatti affrontare una sfida imprevista ma sempre più frequente: le ondate di calore estreme.
Un rapporto intitolato “Anelli di Fuoco: i rischi del caldo alle Olimpiadi di Parigi 2024“, co-prodotto dalla British Association for Sustainable Sport e dal gruppo FrontRunners, mette in luce come il cambiamento climatico stia portando a condizioni meteorologiche estreme che potrebbero non solo ostacolare lo svolgimento delle gare ma anche mettere a rischio la salute degli atleti.
Le preoccupazioni non sono infondate se si considerano le condizioni climatiche già affrontate durante le Olimpiadi di Tokyo nel 2021. In quell’occasione, gli atleti hanno dovuto competere in un ambiente caratterizzato da temperature fino a 34 °C e un tasso di umidità che raggiungeva il 70%.
Da quando Parigi ha ospitato l’ultima volta le Olimpiadi nel 1924, la temperatura media annuale nella città è aumentata di circa 1,8 °C. Questo significa che ogni anno ci sono in media nove giorni in più con temperature superiori ai 30 °C rispetto a un secolo fa. L’estate del 2023 ha visto una delle ondate di calore più devastanti con conseguenze tragiche sulla popolazione.
Olimpiadi Parigi: problema caldo
Il rapporto sottolinea come l’aumento delle temperature influenzi negativamente la capacità degli atleti di mantenere prestazioni ottimali. Le condizioni caldo-umide rendono particolarmente difficile per il corpo umano disperdere il calore accumulato durante l’esercizio fisico intenso. Questo può avere ripercussioni dirette sulle prestazioni sportive e sulla salute degli atleti stessi. La temperatura massima tollerabile per garantire una regolazione efficace della temperatura corporea attraverso la sudorazione è indicata attorno ai 31 °C (con umidità al100%). Superati questi valori, anche gli individui più allenati possono incontrare serie difficoltà.
Di fronte alla crescente frequenza delle ondate di calore causate dai cambiamenti climatici, emerge chiaramente la necessità di rivedere i limiti stabiliti per lo svolgimento sicuro delle competizioni sportive in condizioni estreme. Attualmente esistono protocolli specifici per alcuni sport; ad esempio nel tennis viene concessa una pausa se la temperatura supera i30,1 °C mentre partite possono essere sospese oltre i32,2 °C. Tuttavia questi standard potrebbero non essere più adeguati alla nuova realtà climatica globale.
In conclusione, questo scenario impone agli organizzatori dei giochi olimpici e paralimpici un ripensamento profondo su come prepararsi ad affrontare sfide senza precedenti legate al clima. Sarà essenziale integrare strategie innovative per proteggere sia gli atleti sia tutti i partecipanti dagli effetti potenzialmente devastanti dell’eccessivo aumento delle temperature globali.